Era rimasta solo la porta più bella ad essere esclusa dai lavori della Sovrintendenza che rimettevano in sesto le Mura Castellane. Ora si scopre che la Fondazione Carit ha messo a disposizione 400.000 euro proprio per la Porta della Fiera, sulla strada che sale dalla Provinciale. Dice Lorenzo Lucarelli: “Il cantiere sarà operativo da febbraio 2026, con l’obiettivo di restituire alla comunità un bene architettonico che rappresenta la nostra storia e la nostra identità”.
L’opera è davvero molto bella, piena di riferimenti del Rinascimento e non ha mai avuto da quattro secoli alcuna azione di restauro. I lavori saranno controllati proprio dalla Soprintendenza, che, a regola di bazzica, avrebbe dovuto essere proprio essa a finanziare l’opera. Ai narnesi va bene anche così, basta che la Porta della Fiera torni bellissima come era secoli fa. Però non piace la pidocchieria della Soprintendenza verso Narni, che ha deciso di non restaurare dieci metri delle Mura castellane sul fronte del Suffragio dopo averne rimesse a nuovo ben trecento insieme con una ditta della Campania che ha lavorato a regola d’arte. Una decisione che lascia l’amaro in bocca pensando sempre che ad Assisi o altro comune del perugino non se lo sarebbe mai permesso.
la foto è di Michele favetta