La festa del patrono di Narni, San Giovenale, è stata celebrata in forma contingentata e ridotta, nel rispetto delle norme di contrasto alla epidemia del Coronavirus. Il vescovo Giuseppe Piemontese, ha celebrato il solenne pontificale nella concattedrale di Narni per fare memoria del santo Patrono, e quale segno di unità spirituale nella preghiera per il popolo sofferente a causa del Coronavirus.
Presenti il sindaco della città Francesco De Rebotti che ha donato l’olio e acceso la lampada davanti al busto di San Giovenale e recitato la preghiera al santo patrono, i rappresentanti delle parrocchie del narnese che hanno offerto i ceri, i rappresentanti dei Terziari e del corteo storico della Corsa all’anello, i fedeli narnesi. Hanno concelebrato il parroco don Sergio Rossini, i canonici del capitolo della Concattedrale di Narni, i sacerdoti della vicaria di Narni.
Il vescovo ha rivolto un saluto particolare ai malati, agli anziani e a coloro che hanno avuto sofferenze e lutti nel tempo della pandemia. Ricordando poi il patrono e primo vescovo di Narni ne ha sottolineato “l’ardore nello svolgere la missione di evangelizzatore. Nella sua qualità di medico, ma anche di custode e guida del popolo, ne divenne il difensore, defensor civitatis: al suo tempo e ancora oggi, in tempo di pandemia, da nemici ancora più subdoli. A lui ci rivolgiamo con fiducia – ha tra l’altro detto Mons. Piemontese – vigila oggi sulla salute, sul benessere; guidaci alla concordia, alla pace e alla santità di questa comunità civile ed ecclesiale”
La celebrazione si è conclusa sulla gradinata della concattedrale, da dove il vescovo Piemontese ha impartito la benedizione alla città.