Finalmente anche in Comune hanno compreso che il decoro di gran parte della città non potrà avere storia se non appoggiandosi ai volontari: e dopo un secolo esatto di scarsissima manutenzione, il Parco della Rimembranza è stato affidato alla Prociv. Ai volontari andranno duemila euro di contributo a fronte di un taglio d’erba ogni quindici giorni. E già si vede la differenza: alcuni di loro hanno iniziato a ripulire le targhe, verniciare i tabelloni esplicativi, quelli che indicano i caduti narnesi nella Prima Guerra Mondiale, mettendo cura anche al grande cannone Skoda da 150 mm preda di guerra dell’esercito austro ungarico. Tra l’altro nel parco stesso erano stati tagliati una trentina di abeti, diventati alti e pericolosi. C’era una promessa di mettere a dimora lo stesso numero di lecci, più tradizionali per la zona, ma l’operazione è davvero andata malissimo in quanto nessuno di essi è riuscito a sopravvivere senza una goccia d’acqua: nessun impianto di irrigazione a goccia era stato predisposto. Ed anche perché gli abitanti del “trenino” non ci hanno speso nemmeno un bicchiere d’acqua. Non è che il Parco della Rimembranza sia molto frequentato dai narnesi però ha un grande valore sentimentale e decine di piante farebbero davvero la differenza a favore dell’ambiente in una città che sconta anche adesso una atmosfera pesante.