La presentazione della festa di questa mattina fa parte dei riti canonici: disvelate tutte le manifestazioni, tutte le date, tutte le novità dell’edizione numero 57. L’impianto è il solito, collaudato, di successo, che rende davvero bene l’immergersi della città nell’Anno 1371, quello preso a riferimento, quello in cui si svolse, lo si faceva tutti gli anni, una processione documentata nei dettagli. La città si vestirà a festa, bandiere, musica, tamburini, che quelli un po’ scontrosi si lamentano al solo nominarli ma protesterebbero pure se non li sentissero.
E’ la Festa di Primavera, innanzitutto, va ricordato tutte le volte. E’ il periodo in cui ragazzi e ragazze più giovani possono uscire di notte, senza genitori, una prima volta: turbe di giovanissimi vagano dalle hostarie ai Giardini di San Bernardo, luogo poco illuminato, un po’ appartato deputato ai primi flirt. L’atmosfera li riempie di gioia e saranno loro, poi, i principali sostenitori della Corsa.
Come sempre il programma è sterminato, quasi impossibile ad elencarlo, ed ogni anno una caratterizzazione, che vuole seguire un tema, questa volta quello dell’Aria, ma di fatto il vero tema è la festa che celebra nei fatti davvero se stessa. A ben vedere sembra quasi una invocazione affinché il tempo si mantenga sul bello e non faccia scherzi: consentito solo qualche spruzzata d’acqua durante la processione di San Giovenale.
Le autorità cittadine sul palco a raccontare quello che hanno intenzione che avvenga a cominciare dalla celebrazione del Poverello. Quest’anno, in occasione dell’ottavo centenario della stesura del “Cantico delle Creature” di San Francesco, il tributo agli elementi cantati dal Poverello di Assisi si fa ancor più suggestivo, che quest’anno vede un anniversario tondo.
Il sindaco Lorenzo Lucarelli ha sottolineato «l’importanza della Corsa all’Anello, evento identitario della nostra città e sinonimo di storia e tradizione. Anche quest’anno ci tengo a ringraziare i volontari, che sono il vero motore della Festa».
La presidente dell’Ente Corsa Patrizia Nannini ha dichiarato: «Questa è un’edizione che punta all’aspetto storico della Corsa all’Anello, ma anche alla valorizzazione di Narni e della sua dimensione culturale, che saranno – insieme alla tradizione – i pilastri del nostro mandato, in questa edizione e in quelle a venire. Vogliamo migliorare la qualità degli eventi puntando su collaborazioni fruttuose, capaci di portare visibilità alla città non solo a livello nazionale, ma anche internazionale».
«La città si rispecchia nella Corsa all’Anello, e la Corsa all’Anello rappresenta la città. Per questo riesce a coinvolgere tutti i cittadini, sempre impegnati insieme ai Terzieri – ha affermato il presidente del Consiglio comunale Francioli – Questo è il segreto che rende la Festa una delle rievocazioni più importanti del Centro Italia, capace di attirare turisti da tutta Italia e non solo».
Ad Elisa Emiri, responsabile della coreografia, il compito più lungo e gravoso, la spiegazione degli eventi, che vengono indicati in un altro post.
Come ogni anno, durante la Corsa all’Anello prenderanno il via celebrazioni religiose, che poco interessano ai partecipanti alla Corsa, salvo la processione nel giorno del Patrono: sono semplicemente poco interessate. Il programma complessivo le comprime e don Sergio, il parroco, si impegna sempre per una liaison delle due anime. Con poco successo.