L’Umbria è tra le regioni italiane che sta cavalcando con maggiore interesse la via dell’idrogeno, la realizzazione, per dirla con altre parole, l’hydrogen valley, che si sostanzia principalmente con le iniziative della Sangraf, la fabbrica di Narni.
A sentire Thomas De Luca, l’assessore regionale all’ambiente, le azioni stanno diventando più stringenti tra Regione ed azienda ed insomma rimette grande fiducia in una soluzione positiva. Come dire che i paletti per la costruzione degli impianti potrebbero essere anche imminenti. L’obiettivo è quello di mettere in piedi davvero il distretto umbro dell’idrogeno che farà capo a Narni, come detto, nell’area della Sangraf, l’azienda che produce elettrodi di grafite per il mercato dell’acciaio. Un obiettivo che sembra sempre più cogente perché con l’idrogeno si potrebbe abbassare in maniera sostanziosa l’accesso alle bollette delle società che vendono energia. La realizzazione degli impianti necessita poi anche di un’area di grandi dimensioni, caratteristiche che la Sangraf possiede in quello che si chiama Narni Uno. Insomma, il distretto dell’idrogeno si farà secondo quanto previsto dal Pnrr.
L’assessore all’Ambiente Giovanni Rubini ha sottolineato l’importanza del progetto, evidenziando come sia positivo che un’azienda del territorio, la Sangraf, abbia vinto il bando per l’idrogeno e stia investendo in tecnologie per abbattere i costi dell’energia, producendola da fonti rinnovabili.
“È un segnale importante – ha dichiarato Rubini – vedere un’azienda del nostro territorio credere e investire concretamente nelle energie rinnovabili. Questo non solo porterà benefici economici, ma consoliderà Narni come un hub strategico per l’energia pulita”.
Inoltre, ha ricordato che la Sangraf è da tempo attenta a queste tematiche, facendo parte del “TURN”, il distretto delle aziende sostenibili del territorio, a conferma di un impegno costante verso la transizione energetica e la sostenibilità”. Tra l’altro la Sangraf sconta il grande costo dell’energia con un rallentamento, almeno nei mesi scorsi, della produzione, con l’arrivo della cassa integrazione.