La speranza è proprio l’ultima a morire: così Lorenzo Lucarelli, assessore alla cultura del Comune di Narni, reagisce con caparbietà alla mancanza di offerte per la gestione dei “contenitori culturali” della città. E rimanda tutta la colpa al covid: “Siamo nel pieno di una pandemia. Le imprese turistiche e culturali sono fortemente penalizzate e stanno tentando di sostenersi come possono”. Promette così che continuerà per quella strada, dimenticandosi purtroppo che negli anni nessuno, nonostante i ripetuti bandi, si è interessato a rilevare né il san Giorolamo e nemmeno la Rocca dell’Albornoz, anche in tempi in cui non c’erano pandemie. E’ però la mancanza di quel tipo di imprenditorialità, che non ha dato, se non in casi sporadici, nessun risultato. L’unico è stato quello di NarniOpera con un “bagno” economico finale che ha sconsigliato qualsiasi altra vicinanza tra impresa privata e “cultura”.
Ma a ben vedere Narni le potenzialità le avrebbe pure, magari guardando al più grande operatore turistico, l’Ente Corsa all’Anello, che avrebbe tutte le capacità e le carte in regola. Uno dei dirigenti, in maniera riservata, spiega “che di sicuro quelli sono siti in cui si sono svolte e si svolgeranno ancora diverse attività, mostre, convegni, laboratori di varie discipline legate al mondo delle rievocazioni, in genere in collaborazione con Sistema Museo. Lo spirito potrebbe essere di mettersi insieme in modo ancora più formale per rispondere a tali opportunità. È un periodo, viste le limitazioni sanitarie, che si lavora soprattutto a vari progetti per mantenere, e possibilmente potenziare, la Festa e anche reperire i fondi che momentaneamente non entrano in altro modo”.
Qualche assunzione mirata da parte dell’Ente, una consapevolezza di crescita, con l’idea di non far sentire solo i tamburi a maggio, ma una ricchezza viva per tutto l’anno. Insomma potrebbe essere quello il salto di qualità che tutti auspicano. Ma un’altra realtà che sembra essere stata dimenticata dal Comune è La Subterranea. Quell’associazione ha portato a livello nazionale un contenitore come i sotterranei di san Domenico, dandogli un impulso che sarebbe stato difficile immaginare; loro potrebbero interessarsi alla sola Rocca e Museo, con attività ben compenetrate nella loro mission. Per il Teatro operatori come Germano Rubbi, tanto per fare un solo nome, che lavora in tutta Italia, potrebbe tranquillamente portare avanti un tipo di sviluppo del Teatro Comunale. Queste attività potrebbero poi essere coordinate dal comune.
L’assessore Lucarelli però non intende andare in questo senso e, testardamente afferma che “l’amministrazione ha la necessità e il dovere di portare a termine questo processo di innovazione gestionale ma comprendiamo bene le difficoltà del momento, per cui avevamo messo nel conto anche la possibilità che la gara andasse deserta”