Le parole sono leggere, dicono e non dicono. I vertici della Usl 2 e della Regione hanno confermato una rivitalizzazione dell’ospedale di Narni in collaborazione sempre più stretta con quello di Terni; hanno pure nominato un coordinatore delle sale operatorie in modo da ottimizzare quelle di Narni con le ternane. Poi i politici hanno un po’ giocato con le parole, appunto: “è in arrivo il pronto soccorso. Per l’intera giornata” o come si dice in burocratese, h/24.
Non è così! Sarà rinforzato, come è ovvio, il “Primo soccorso” esistente, ora di fatto abbandonato, una tappa intermedia, un servizio che valuta le condizioni di chi vi si affaccia, o dove si decide se inviare il paziente al vero “Pronto soccorso”, quello di Terni, con medici ed attrezzature d’avanguardia.
Realizzarne uno a Narni sarebbe costosissimo: tra personale specializzato, apparecchiature e strutture adeguate ci vorrebbero milioni all’anno. Tra l’altro i “Pronto soccorso” in Umbria si trovano solo nei grandi ospedali e si contano sulle dita di una mano. Di certo, un potenziamento del “Primo soccorso” è già un successo innegabile ma non vanno confusi due servizi che hanno compiti e finalità diverse.