Mancano gli spazi sportivi attrezzati, specie nel centro storico di Narni e sempre di più giovani e meno giovani si recano nel complesso di Sant’Agostino che ha una peculiarità, un chiostro coperto, dello sviluppo di centodieci metri di lunghezza, quello dove i frati dell’ordine passeggiavano recitando il rosario o leggendo il breviario. Nei giorni “rossissimi” della pandemia c’erano podisti che vi correvano tutti i giorni, alternandosi in un senso e poi in un altro per evitare l’effetto “criceto”. Comunque novanta giri erano l’equivalente di dieci chilometri. Ma adoperavano anche le scale e pure il percorso che dal primo arriva al secondo ascensore. Nello stesso complesso c’è chi adopera le ringhiere quale base d’appoggio per discese con corda. Tutti sport individuali, tutti con le distanze adeguate. È l’assoluta deficienza degli spazi sportivi, di percorsi, pedonali, che girino intorno alle mura castellane, ad alimentare l’ingegnosità dei narnesi in attesa che la loro voglia di sport venga colmata.