Arriva, a Narni, l’”Odore della carta”, libro di Stefano Bufi scritto per ricordare la propria famiglia, radicata profondamente nel tessuto sociale ed economico di una piccola cittadina dell’Umbria, nello specifico Narni. Racconta, attraverso immagini, attraverso ricordi, lo svolgersi della vita da adolescente, con fatti che interessano soprattutto il padre, Angelo, ingegnere, meglio ancora, un costruttore, mai banale. E lo dimostra, c’è ancora bella e svettante, la casa che aveva tirato su per la propria famiglia lungo la Flaminia, l’unica che, nonostante stesse nell’inquadratura della Rocca, non la deturpava, anzi, quasi quasi, la completava.
Una storia che potrebbe sembrare di “paese” ma che, invece, è quella con la Esse Maiuscola, di quelle che hanno fatto grande l’Italia, una storia piena di rapporti, intuizioni, studio, presenza. Il libro fa forza sui sentimenti, inevitabilmente, fa forza sulla voglia di lasciare scritto quello che la famiglia è stata per Stefano, per la sua formazione.
Ora il libro, ora la sua “presentazione” ufficiale, prima a Narni, dove la storia ebbe inizio, e per certi versi anche fine del primo tempo. E a Narni il palcoscenico di Stefano, ternano d’adozione con pochi rapporti col suo paese d’origine.
A Narni, il 7 giugno prossimo ci sarà a parlare con Stefano Bufi, nelle sale di Museo Eroli, anche Francesco Bussetti, straordinario fotografo della realtà, storico.