Se n’è andato dopo una lunghissima malattia, che l’aveva confinato dentro le mura domestiche. Di Paolo Favetta però non si era perso il ricordo per essere stato molto attivo nelle nuove tecnologie che padroneggiava con sicurezza; qualche volta, con grande fatica, andava al bar sotto casa per fare quattro chiacchiere coi suoi, tanti, amici. E ne aveva davvero in gran numero per essere stato, per decenni, un vigile urbano ma anche un esponente politico del partito comunista, appassionato e competente, sempre pronto alla discussione, al confronto e sempre pronto ad argomentare le sue scelte. Poi aveva indirizzato la propria attività verso il sindacato, nella Cgil, dove ebbe anche delle responsabilità ai massimi livelli nella categoria della Funzione Pubblica presso la Camera del Lavoro di Terni.
La malattia era però in agguato: con un aggravamento continuo e sistematico l’ha prima tolto ai suoi amici, ed ora anche ai suoi famigliari, ai suoi due figli ed alla moglie Anna Laura. Aveva 72 anni.