Per vendicare l’uccisione di tre soldati tedeschi, il 17 aprile del 1944 le truppe naziste dettero inizio a quello che è stato uno dei rastrellamenti più imponenti a Roma, il rastrellamento del Quadraro.
Non è certo il numero delle persone che furono strappate alle loro loro famiglie. C’erano, oltre partigiani ed ebrei anche militari e carabinieri che erano passati alla Resistenza.
L’amministrazione comunale di Terni ha voluto celebrare questa ricorrenza a 80 anni dal tragico avvenimento perché i rastrellati del Quadraro sono stati bloccati proprio qui a Terni per 10 giorni , in quella che oggi è via Narni e dove questa mattina è stata scoperta una targa.
Nella sala consiliare di Palazzo Spada c’è stata la commemorazione ufficiale con la consegna di pergamene ai familiari dei rastrellati. Una di loro la signora Laura Del Vecchio ha raccontato la storia di suo zio Eldio Del Vecchio, uno tra i più giovani cittadini che furono deportati in Germania.
Per decenni la famiglia non ha saputo nulla della sua sorte, solo grazie al lavoro di ricerca e ricostruzione storica del prof. Pierluigi Amen, è stato possibile appurare che Eldio morì nel 1945 nel campo di Buchenwald, a pochi giorni dalla liberazione. Aveva solo 17 anni.
Gli amministratori del comune di Lenola (LT) hanno ricordato la figura di Don Gioacchino Rey, allora parroco al Quadraro, che si spese senza riserve per aiutare i rastrellati a scampare alla loro sorte segnata e per sostenere i familiari rimasti senza mariti, padri, fratelli, in una situazione si estrema difficoltà.
Lo storico Pierluigi Amen ha ricostruito la vicenda e tutto il lavoro di ricerca che da anni svolge per recuperare informazioni, per risalire ai nomi dei rastrellati, rintracciare i familiari, ricostruire le loro storie.
Giocondo Talamonti e Alberto Piccioni sono intervenuti in rappresentanza delle associazioni promotrici dell’iniziativa.
In rappresentanza dell’amministrazione comunale sono intervenuti il vice sindaco Riccardo Corridore e l’assessore Marco Iapadre.
“Un ringraziamento doveroso ai promotori di questa iniziativa – ha detto l’assessore Iapadre – l’associazione culturale Enrico Berlinguer e l’ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti) rappresentate dai presidenti Giocondo Talamonti e Alberto Piccioni. Grazie alla loro iniziativa l’amministrazione è venuta a conoscenza di una delibera di giunta del 2014 con la quale si stabiliva l’apposizione di una targa in memoria del tragico evento. Purtroppo questa delibera fino ad oggi non era stata mai adottata. Questa amministrazione ha accolto con favore la richiesta di ottemperare a quanto stabilito per diffondere la conoscenza di un evento , troppo poco noto ad oggi”.
“In questi giorni parliamo di un periodo in cui l’Italia era legata a valori fascisti e nazisti – ha detto il vice sindaco Riccardo Corridore – questa amministrazione e il partito di Alternativa Popolare si ritrova pienamente nei valori dell’antifascismo , valori che per molti possono apparire un ricordo lontano ma in questi giorni i venti di destra che riecheggiano in Europa destano in noi grosse preoccupazioni e turbamenti. Dobbiamo raccontare ai nostri giovani quello che è accaduto, raccontare di tanti eroi della nostra Resistenza che hanno sacrificato la loro vita per quello che oggi noi possiamo fare, vivere secondo i principi della democrazia e liberi”.