Non ne possono davvero più: gli abitanti di san Liberato, Nera Montoro, Montoro e Taizzano devono continuare a convivere, nonostante le proteste continue, con una puzza terrificante, che gli avvelena i giorni, le notti, i polmoni. E’ quella che esce dalla ex fabbrica chimica, quella della lavorazione dei rifiuti organici e chissà quale altra.
Una delegazione di abitanti ieri è salita in Consiglio Comunale a riproporre le proprie angosce. Davanti a loro sindaco e giunta, che hanno dichiarato la loro impossibilità a fare interventi, non possono fare nulla al di là, e lo fanno, di sollecitare interventi. Lorenzo Lucarelli, il sindaco: “Non ho l’autorità di andare nello stabilimento e far chiudere la lavorazione. Non lo posso fare ed anche lo facessi subirei una causa da parte degli imprenditori. Insomma, danno e beffa assolutamente appianati. “E poi – ha aggiunto – la società non ha possibilità di investimenti per aumentare le protezioni. Non smetteremo di farci sentire”.
Gli abitanti della zona lo sanno benissimo e non se la sono presa col Comune ma con la burocrazia, con l’insipienza dei gli enti che dovrebbero controllare. Ha detto Romina Laurenti “Non viviamo più e in pochi si stanno rendendo conto di quello che sta accadendo, che le malattie circolano. Tra l’altro quando si devono scambiare un documento Asl e Arpa ci mettono mesi. Non stupisce più niente”.
L’Arpa non ha certo cambiato passo con l’arrivo del presidente Alfonso Morelli: è famoso per le chiacchiere spesso interessanti e fumose. “Ma cosa si deve controllare a Nera Montoro – ha sostenuto un’altra signora del Comitato – c’è una puzza terribile. Mica ci vogliono le centraline: basta il naso e la volontà. Ora ci dovremo subire pure le chiacchiere dell’Arpa”.
Ci sarebbe l’assessore regionale De Luca che invece avrebbe l’autorità: al comitato sperano (poco) su di lui. Intanto sabato scenderanno lungo la via. Hanno promesso la presenza anche di trattori e camion. Non sanno a chi santo votarsi. Vedremo.