Uno striscione nella sede della ASL di Terni. E’ stato esposto dal comitato No Inceneritori per protestare contro il silenzio della stessa ASL che in 30 anni non ha mai prodotto una indagine sulla relazione fra emissioni inquinanti e patologie croniche e tumorali.
“Con questa semplice ma efficace iniziativa – scrive il comitato – vogliamo ricordare alla Asl il suo ruolo centrale nella prevenzione, per cui viene pagata attraverso le tasse versate da tutti noi cittadini esposti. Ruolo centrale perché alla Asl competerebbe infatti la redazione del profilo di salute dei cittadini dl territorio di riferimento, cosa che Asl fa ma puntualmente ignorando i fattori ambientali, anche nelle sedi decisorie come le Conferenze dei Servizi degli inceneritori. Il 5 infatti ci sarà forse l’ultima per il rilascio a Terni Biomassa dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.”
“Asl infatti – scrive il No Inceneritori – non ha MAI prodotto una relazione, una ricerca, una minima indagine epidemiologica ufficiale per capire quanto le innumerevoli e rilevanti emissioni inquinanti della nostra città abbiano condizionato l’incidenza di patologie croniche e tumorali. Nulla negli ultimi trent’anni. E di conseguenza nella storia dei procedimenti autorizzativi delle industrie inquinanti del ternano, Asl non ha mai depositato pareri degni di questo nome ma, quando si presentava, non ha mai opposto eccezioni. Ebbene si. Tanto che Asl non ha nemmeno tenuto conto della pubblicazione dello Studio SENTIERI. Almeno fino ad ora.”
“All’attivo risulta una relazione prodotta dal Dipartimento di Prevenzione che in qualche modo misura il rischio, arrivando a sostenere che ad una partecipazione degli inceneritori di Maratta ad una produzione di polveri pari al 5% delle polveri sottili totali prodotte nella Conca, ci sarebbero stimati 8 morti l’anno. Ebbene – conclude la nota del comitato No Inceneritori – pur non arrivando al 5% probabilmente, così dice l’Arpa dei tanti conflitti di interesse, rimane il fatto che si attesta una oggettiva incidenza in termini di mortalità diretta. Ovviamente questa relazione lascia fuori l’incidenza delle tante diverse patologie; ma non gli si può chiedere troppo. Sta di fatto comunque che tale relazione sembra non godere dello status di ufficialità, tanto che Asl non l’ha nè presentata nè pubblicata sul sito istituzionale.”