Quante donne, almeno una volta nella vita, si sono sentite in pericolo a causa di un uomo? E in quell’occasione, cosa hanno fatto? Hanno reagito? Hanno denunciato? Oppure, scampato il pericolo, hanno semplicemente cambiato strada promettendo a loro stesse che non si sarebbe ripetuto mai più?
Lo spettacolo “Non è amore”, presentato in questa edizione in anteprima in forma di mise en espace, parte da questa domanda apparentemente semplice, ma che coinvolge intimamente la maggior parte delle donne.
Con Cristina Caldani sul palco, per la drammaturgia di Stefano Porri, andrà in scena sabato 30 dicembre alle ore 21 (ingresso libero) al Teatro Spazio Fabbrica di Lugnano in Teverina.
È un tentativo di fare il punto della situazione sui femminicidi in Italia nell’ultimo periodo ed anche in Umbria.
Dal 1970 al 2015 in Umbria sono state uccise 70 donne di cui la maggior parte da mariti, compagni e conviventi, ma si registra anche un aumento notevole dei reati che spesso “precedono” i femminicidi, ma sono silenti: stalking, revenge porn, violenza.
È una guerra a tutti gli effetti, ma per combatterla e vincerla occorrono nuovi sistemi educativi, un focus continuo sulle nuove generazioni, una concertazione fra tutti i soggetti responsabili della crescita dell’individuo, dalla famiglia alla scuola, un’educazione “sentimentale”, ma soprattutto occorre un cambiamento importante della mentalità patriarcale di cui, purtroppo, ma per evidenti ragioni storiche, è ancora intrisa la società, i media, il mondo del lavoro.
Una mentalità che è ancora nel dna di molte donne e che le porta, purtroppo e spesso, ad amare i loro carnefici.