Gruppo Novelli, indietro tutta. E’ della serata la notizia diffusa dai sindacati secondo i quali il curatore fallimentare del Gruppo Novelli avrebbe chiesto la revoca della cessione ad Alimenti Italiani del gruppo Greco.
“In via informale siamo venuti a conoscenza che il curatore di Gruppo Novelli, sulla base del fallimento disposto lo scorso 26 Aprile, ha chiesto la revoca della cessione ad Alimentitaliani. Appena ci è arrivata la notizia le segreterie nazionali si sono subito attivate nel chiedere al Viceministro Bellanova e al dott. Castano un incontro urgente al fine di fare il punto sulla questione.”
E’ di ieri , invece l’incontro di Saverio Greco con la seconda commissione regionale, incontro nel corso del quale aveva offerto ampie rassicurazioni sulla situazione dell’azienda.
QUI LA NOTIZIA
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/ex-novelli-tanti-i-debiti-dal-passato-ma-lazienda-ha-ripreso-a-camminare-401409
Hanno preso posizione anche i lavoratori di Terni, gli auto organizzati
“Dopo mesi di incertezze sulla situazione della ex Novelli – scrivono – finalmente LA GIUSTIZIA FA IL SUO CORSO. Il Curatore Fallimentare ha deciso per la revoca della cessione forzata del Gruppo Novelli a favore dell’azienda Alimentitaliani Srl del gruppo calabrese IGreco. Cessione avvenuta sulla base di rassicurazioni fatte dall’amministratore unico Saverio Greco sul mantenimento dei livelli occupazionali, remissione dei debiti e rilancio dell’azienda, smentite con i fatti dopo pochi mesi. Ad oggi – in netto contrasto a quanto dichiarato dall’amministratore unico nell’audizione del 5 giugno presso la commissione in Regione e contrariamente agli accordi presi al momento della cessione delle quote – abbiamo: – 35 dipendenti messi ingiustamente in cassa integrazione straordinaria dopo uno sciopero regolarmente indetto dai sindacati – lo stabilimento di Cisterna di Latina chiuso con 20 dipendenti licenziati – 120 dipendenti dello stabilimento di Muggiò in attesa di conoscere il loro destino dopo la dichiarazione di fallimento dell’azienda – mancato pagamento di diverse mensilità degli stipendi – forniture a singhiozzo a causa dell’inadempienza dei pagamenti per erogazione di servizi e acquisto di materie prime – contributi non versati – fornitori affamati.
E questo è solo l’inizio DELLA FINE – concludono – auspichiamo che la giustizia riporti la legalità e la correttezza delle procedure in un’azienda che per tanti anni è stata uno dei fiori all’occhiello della nostra regione.”