La delibera di ieri della giunta regionale sulla strategicità e priorità della realizzazione del nuovo ospedale di Terni ha suscitato alcune prese di posizione.
Se da parte della maggioranza di governo della regione si esprime incondizionata fiducia e consenso dall’opposizione non mancano le perplessità.
Francesco Ferranti, capogruppo di Forza Italia a palazzo Spada ha così commentato: “Dopo numerose sollecitazioni che come gruppo di Forza Italia effettuiamo da anni , l’ attuale giunta regionale non solo ha saputo far partire un progetto reale per un nuovo ospedale a Terni , ipotesi della quale si parlava solo teoricamente da 20 anni , ma ad oggi con una definitiva delibera vengono stanziati ben 116,5 milioni di euro per coprire con risorse pubbliche quasi un 50% del project financing, viene inoltre ufficializzata la richiesta al ministero della sanità volta ad ottenere le restanti risorse finanziarie con le quali coprire definitivamente la realizzazione dell’ opera . E’ altresì significativa la scelta della giunta regionale di andare nella direzione di trasformare il Presidio ospedaliero di Narni in uno spin off dell ‘azienda ospedaliera di Terni . Difatti attraverso L’ aggregazione del presidio narnese ai dipartimenti di medicina e a quello di chirurgia dell’ azienda ospedaliera Santa Maria di Terni , si andrà nella direzione di integrare e rendere più funzionali le attività tra i 2 ospedali facilitando altresì il trasferimento dei pazienti stabili , riducendo i sovraffollamenti in entrambi ( in modo particolare il pronto soccorso di Terni ) e accorciando i tempi di attesa .
Secondo Eleonora Pace, capogruppo di Fratelli d’Italia in regione Umbria e presidente della 3^ commissione sanità “Il passo in avanti della giunta Tesei sul ruolo strategico del nuovo ospedale Santa Maria di Terni è un passaggio decisivo in vista dello sviluppo del progetto, soprattutto perché delinea il quadro economico e le tempistiche in vista della realizzazione della struttura. Struttura che andrà a integrarsi poi anche con il nuovo ospedale di Narni e Amelia. Fratelli d’Italia da sempre spinge in questa direzione e continuerà a farlo anche tramite il canale diretto con il governo dato dalla presenza del senatore Zaffini, presidente della Commissione Salute in Senato”.
“Il nuovo ospedale di Terni – aggiunge Eleonora Pace – si configura come una struttura indispensabile per rilanciare l’azione socio-sanitaria sul territorio, sviluppando tutti quei punti su cui la Regione ha lavorato e sta lavorando. Le linee guida per la realizzazione del nuovo ospedale fanno riferimento a diversi principi, tra cui urbanizzazione, socialità, organizzazione, interattività, affidabilità, innovazione e ricerca, formazione. Tutti spunti strategici che la nuova opera potrà garantire, non solo dal punto di vista strutturale ma anche organizzativo. Fratelli d’Italia ha da sempre sostenuto questo progetto, rafforzandolo anche grazie agli impegni presi dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella visita a Terni del maggio scorso.
Sotto il profilo economico, dalla ricognizione effettuata è emerso che la Regione è in grado di riprogrammare oltre 100 milioni di euro da destinare al nuovo Santa Maria di Terni, ma soprattutto registriamo la disponibilità di INAIL di affiancare l’Umbria in questo percorso mettendo a disposizione risorse aggiuntive peraltro destinate dalla nuova legge di bilancio. La giunta ha poi avviato e concretizzato le interlocuzioni con il ministero della Salute per il coordinamento del progetto. L’obiettivo è avere prima possibile una struttura moderna e funzionale, DEA di secondo livello, per prestazioni di alta complessità che possa servire l’ampio bacino territoriale e che si integri con le altre strutture esistenti e di futura realizzazione in logica hub-spoke, come ad esempio l’ospedale di Narni-Amelia, ormai in fase di avvio. Fratelli d’Italia continuerà a essere in prima linea”.
Dall’opposizione la presa di posizione del consigliere regionale Pd, Fabio Paparelli:
“La delibera approvata ieri dalla Giunta regionale riguardante il nuovo Ospedale Santa Maria di Terni conferma innanzitutto la bontà di quanto stiamo affermando ormai da tempo, ovvero che la città merita di avere un nuovo complesso ospedaliero interamente finanziato con fondi pubblici così come sono stati realizzati tutti gli altri in questa regione. Riteniamo pertanto che aver abbandonato definitivamente la prospettiva del project financing, sia una notizia da accogliere con favore. Ciò nonostante, le linee guida inviate agli uffici competenti, tradiscono ancora una certa aleatorietà circa l’effettiva fattibilità dell’opera. Riteniamo, infatti – spiega Paparelli – che la stima di costo stabilita sia ampiamente sottodimensionata rispetto alle reali necessità. 280 milioni di euro per un nosocomio che dovrebbe accogliere tra i 500 e i 600 pazienti è una cifra insufficiente se consideriamo che per realizzare l’ospedale da 100 posti letto di Narni-Amelia ne serviranno 118. E’ bene considerare anche il fatto che la nuova struttura dovrà essere allestita e dotata di macchinari, molti dei quali non sarà possibile trasferirli dal vecchio ospedale. Ciò nonostante, aver previsto un impegno diretto della Regione per circa 100 milioni di euro, è di sicuro un primo passo importante, ma senza il coinvolgimento diretto del Ministero della Salute ciò rischia di rivelarsi solo un annuncio pre-elettorale.
Serve dunque – aggiunge Paparelli – un impegno convinto del Governo oltre a quello di tutti i parlamentari umbri, affinché la città di Terni possa dotarsi di una struttura all’altezza delle aspettative di un territorio vasto e misurata sulla base ai bisogni di cura e assistenza dei cittadini. Quella che riteniamo del tutto inopportuna è l’idea di realizzare il nuovo ospedale nella stessa zona dell’attuale. E’ improponibile pensare di continuare ad investire in una zona della città già gravata da problemi importanti di accesso e di traffico. Torniamo quindi a proporre una soluzione urbanistica che sia realizzata in prossimità delle grandi vie di comunicazione, che agevoli l’accesso e minimizzi i tempi di percorrenza. Infine, pur comprendendo i facili entusiasmi già espressi di taluni esponenti della destra, crediamo che in questa fase sia più utile procedere con responsabilità e correttezza di fronte ad un primo atto di certo importante ma che, al momento, non dà alcuna certezza rispetto alla fattibilità dell’operazione. Invitiamo dunque tutti i soggetti istituzionali e politici sia di maggioranza che opposizione, a fare la propria parte con impegno per trasformare questa ipotesi in una realtà, evitando, se possibile, la propaganda fine a sé stessa come quella di certi amministratori già pronti, con la cazzuola in mano, per posare la prima pietra”.