“Attese estenuanti, percorsi Covid saltati, attività chirurgiche di media e bassa complessità al palo, reparti chiusi, dotazioni organiche di personale tra le più carenti dell’Umbria. All’ospedale di Terni sta venendo meno il diritto inalienabile alle cure essenziali. Se non ci sarà alcun cambiamento siamo pronti alla mobilitazione per garantire il diritto alla salute dei cittadini ternani”
Lo scrive in una nota il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Thomas De Luca.
L’atto presentato dal gruppo consiliare del M5S Terni e votato dall’assemblea di Palazzo Spada sulla necessità di un cambio di passo per la sanità ternana – sottolinea l’esponente 5 Stelle – nasce dalla qualità dei servizi che pone l’ospedale di Terni tra i peggiori a livello nazionale e mette l’accento sulla mancata sinergia tra l’azienda ospedaliera e l’USL Umbria 2. Abbiamo già presentato decine di interrogazioni su una situazione sempre più insostenibile che ha come unico scopo lo svuotamento della sanità dell’Umbria meridionale per ingrassare la sanità privata, tra liste d’attesa infinite e blocco dell’attività ordinaria. Mentre continua la fuga di operatori per dimissioni volontarie che abbiamo già denunciato alla fine del 2021. A Terni ci stiamo abituando a vedere cose che non si verificano in nessun’altra parte dell’Umbria. Letti in corridoio e liste d’attesa che obbligano le persone a rivolgersi al privato. Chiediamo chiarezza sul numero di posti letto disponibili: com’è possibile avere strutturalmente letti in corridoio se il numero dei ricoverati non supera quello massimo?
L’ospedale di Terni – aggiunge ancora De Luca – ha smesso nuovamente di erogare servizi e la fine del periodo di emergenza non ha migliorato la situazione nemmeno dal punto di vista delle turnazioni. I carichi lavorativi sono lontani anni luce da quelli che dovrebbero essere gli standard, con rinuncia costante di ferie e riposi. Gli operatori del Pronto Soccorso, come denunciato anche dalle organizzazioni sindacali, non hanno neanche più gli spazi in cui lavorare. E un numero impressionante di pazienti Covid e non Covid, spesso anziani, stazionano da giorni in attesa di un posto letto che, ad essere fortunati, sarà in un corridoio di degenza. Questo è l’effetto delle politiche di ridimensionamento della Regione sul piano dei fabbisogni che per il 2022 prevedeva un indispensabile incremento delle risorse umane. Nel Pronto Soccorso, nelle Medicine, nelle Chirurgie l’affanno degli operatori si somma alla mancanza di personale medico e del comparto. Ambire a un posto letto è ormai un lusso. Se la situazione non cambia siamo pronti a una mobilitazione straordinaria, occupando fisicamente il piazzale dell’ospedale. La misura è colma – conclude De Luca – si è oltrepassato il limite”.