Questa è la prima parte di una storia in tre parti che riguarda il reparto oncologia dell’ospedale di Terni.
Per questo devo ringraziare Jacopo Bonanni, infermiere del reparto, che ci ha informato delle nuove iniziative che riguardano gli ambulatori E ed H, utilizzati rispettivamente dalle oncologhe Eleonora Garofoli e Claudia Caserta, e l’Ufficio Operativo. Come nella precedente iniziativa di “C come Colore”, E ed H sono due ambulatori utilizzati dalle sopraccitate oncologhe per visitare i pazienti da loro seguiti.
C COME COLORE
La storia di oggi è relativa all’ambulatorio H
“All’ambulatorio H abbiamo associato la parola in inglese History. Raccontare storie che si concludono con messaggi positivi. In questo contesto vogliamo fortemente segnalare un episodio “solidale” vissuto dal nostro personale, durante uno dei tanti turni notturni. Abbiamo denominato questo episodio come la: “Storia solidale di una tachipirina delle ore 4.17”.
LA STORIA
<< Ci fu una volta una tachipirina delle ore quattro e diciassette che ci diede modo di percepire la solidarietà in una stanza di degenza. È per noi un
orgoglio averla somministrata. H come History, qui si raccontano storie. >>
Ciao, accade che durante il nostro percorso sia necessario effettuare delle soste di una durata di tempo imprecisabile a priori.
Sappiamo già che queste soste forzate non sono ben accette, sia solo perché alla sera è sempre meglio addormentarsi nel letto di CASA, che in un letto di degenza.
Sono cosciente che ogni qual volta che ci incontriamo, attendi sempre un orario che va oltre a quello indicato. Ti parlo delle soste forzate in degenza perché è da lì che tutte le mattine, quando mi vedi arrivare, io provengo: dal reparto di Oncologia.
Ti parlo delle soste forzate in degenza per non arrivare impreparati all’eventuale necessità.
Qualora accada, risulta assai importante che il tuo grado di impegno e partecipazione al nostro percorso sia sempre elevato, per una maggiore efficacia dei nostri trattamenti.
Perciò ho deciso di dare spazio ai racconti del personale presente ed alle considerazioni da loro raccolte durante il lavoro, al fine di ridurre il tuo disagio
e mantenere alta la compliance.
È per questo motivo che riportiamo ciò:
“Ci piace della nostra oncologia la non necessità della discussione tra operatore e parente; Ci piace della nostra oncologia essere come loro, a volte paziente;
Ci troviamo tra persone che sì, sanno cosa li aspetta, ma sanno anche che vivere la semplice e singola giornata è una soluzione che toglie ansia e fretta;
Nella nostra oncologia vorremmo più foto e più colori. Va bene, non siamo la pediatria, ma sono persone che rivolgono il loro sguardo, spesso di fuori. Ecco,
il vedere di fuori, tramite finestre che sanno di prigione, lì distrae dalla loro condizione;
Nello scrivere ciò ci ricordiamo di svariati nomi. Risuonano nella vita quotidiana. Ricordano coloro che gli erano e sono accanto, coloro che alla
notte non andavano o vanno a casa, tutti lì: h 24!”
È per questo motivo che ti raccontiamo anche la STORIA SOLIDALE DELLA TACHIPIRINA DELLE ORE QUATTRO E DICIASSETTE:
Nella recente notte dell’Epifania suonò il campanello di una paziente dolorante. Durante la somministrazione della tachipirina ebbe luogo la scena di seguito descritta: La compagna di stanza, svegliata dal pianto della paziente, si alzò per darle conforto con ciò che avevano in comune, nel loro caso la fede. Fu così che una mano calda di un corpo stanco, s’appoggiò sulla spalla di un corpo dolorante, amplificando l’effetto della tachipirina.
Abbiamo l’obbligo di rispettare la volontà della persona ricoverata, come per esempio il distendere una tenda che fa da confine e separazione. È per noi un segnale positivo di coesione nella difficoltà quando essa non viene distesa. I due compagni di sosta forzata, così come due soldati al fronte, si proteggono a vicenda in una delle tante battaglie di una guerra contro un nemico, che usa il dolore come sua arma più grande.
Nella sosta forzata lavoreremo per riequilibrare il tuo fisico e poi riprendere il nostro percorso. E’ attraverso queste storie che cerco e cercherò di ridurre al minimo il tuo disagio. Io, Eleonora, ci sono!
In collaborazione con Eleonora Garofoli.
FINE PRIMA PARTE