In considerazione della riduzione dei casi Covid e del contestuale iper afflusso in pronto soccorso di pazienti affetti da cronicità non collocabili in altri ospedali del territorio, la Task torce aziendale (la direzione del Santa Maria di Terni insieme ai differenti professionisti), ha disposto una tempestiva rimodulazione dell’attività di medicina interna e di chirurgia programmata a medio-bassa complessità, al fine di dare risposte adeguate ai bisogni assistenziali di tutti i malati, con e senza Covid.
In particolare l’area di degenza “Covid 2” è stata riconvertita in area di medicina interna, destinata a pazienti non covid per un totale di 23 posti letto.
Dal 2 maggio si prevede di ridurre a 10 i posti letto dell’area “Covid 4@“ a disposizione dei pazienti con COVID afferenti alle varie discipline specialistiche. Fino a nuove disposizioni del commissario regionale COVID, restano quattro i posti letti di terapia intensiva COVID.
Sempre dal 2 maggio, presso l’area testa-collo al terzo piano, riapre anche la Week surgery (con attività dalle ore 7 del lunedì alle 14 del sabato): si tratta di 12 posti letto di degenza chirurgica programmata e di 6 poltrone/letti ‘tecnici’ dedicati ai pazienti ricoverati in day surgery. Tutto ciò compatibilmente con l’andamento della pandemia che attualmente sta registrando una costante riduzione dei casi COVID.
Solo 3 settimane fa, per far fronte all’alto numero di pazienti affetti da covid-19 che giungevano al Santa Maria di Terni, la task force aziendale dedicata all’emergenza pandemica, aveva dovuto ampliare i posti letto riservati ai pazienti Covid. Ora, col diminuire dei pazienti positivi, è stato possibile rimodulare gli spazi e le attività a beneficio di tutte le persone malate.
Ma il Covid non è ancora stato sconfitto e sta ancora circolando nella comunità, per questo la direzione sanitaria del Santa Maria di Terni ribadisce al personale, ai pazienti e ai visitatori che “per favorire il progressivo ripristino delle normali attività in elezione e dell’attività interventistica, nonché per garantire un adeguato numero di posti letto di area medica, è fondamentale rispettare e far rispettare rigorosamente tutte le disposizioni e raccomandazioni finalizzate alla sorveglianza e alla prevenzione del contagio all’interno delle aree di degenza e di tutti i servizi “no-COVID“.
Resta inteso che tutto l’ospedale è pronto ad accogliere i pazienti Covid grazie alle aree dedicate di pronto soccorso, di degenza e di diagnostica ed è sicuro che con la collaborazione dei servizi e degli ospedali territoriali della Usl sarà possibile rispondere adeguatamente ad eventuali ulteriori picchi pandemici che dovessero ripresentarsi.