Ci sono volute appena cinque settimane per inaugurare la nuova sede di Oncoematologia dell’ospedale di Terni, situata al piano terra del corpo centrale.
“Per noi esiste la sanità regionale, non ci sono differenze, ha evidenziato la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, dobbiamo creare il meglio per la nostra regione. Questo è un esempio della sanità umbra con le sue eccellenze. Dobbiamo lavorare tutti insieme perché quella umbra possa tornare ad essere una sanità che dà risposte in tutti i settori, che li dà in primo luogo al territorio e agli umbri, ma che possa diventare molto attrattiva per le competenze che riusciamo d esprimere anche per le altre comunità che potrebbero venirsi a curare in Umbria.”
La nuova sede di Oncoematologia è entrata all’interno del presidio ospedaliero in continuità con l’Oncologia, consentendo contestualmente di liberare spazi per l’ampliamento del polo di Malattie infettive. Il reparto dalla prossima settimana accoglierà i pazienti, dopo il trasferimento degli arredi che avverrà in questi giorni.
Contemporaneamente – e in 13 giorni – è stata realizzata la nuova sala d’attesa di Oncologia.
“Oggi noi abbiamo potuto sottolineare e rimarcare cose concrete. Io oggi ho percepito per la prima volta – ha sottolineato il Magnifico Rettore dell’Università di Perugia Maurizio Oliviero – che il lavoro silenzioso di questi tempi, dove tutti abbiamo collaborato, ha dato i suoi frutti. Io vado via con un sentimento di grande positività, credo che questa giornata abbia rappresentato definitivamente, innanzitutto per la città di Terni, quel cambio di passo di cui tutti avevamo bisogno. Adesso non bisogna fermarci. Tornerò a casa con la consapevolezza che qualcosa sta cambiando, anche se dobbiamo fare ancora molto”.
Il Rettore ha poi voluto rivolgere un sentito ringraziamento alla professoressa Anna Marina Liberati, ex direttrice dell’Oncoematologia di Terni che ancora coordina tutta l’area di ricerca.
“Questo è il primo passo, ha affermato il commissario straordinario dell’ospedale di Terni Pasquale Chiarelli, ma ce ne sono tanti dà fare. Se lavoriamo senza cadere nelle polemiche spesso fratricide e badiamo a quello che ci interessa, cioè le persone malate e l’accoglienza dei familiari, si può fare molto, si può lavorare bene veramente. Perché c’è tanto, tanto di positivo in questo ospedale e mi permetto di dire nella regione. Bisogna non andar dietro alle piccole problematiche, ma avere un progetto di ampio respiro e la possibilità c’è. Dobbiamo riorganizzarci e mettere in ordine, fare i lavori che vanno fatti e rendere quest’ospedale all’avanguardia”.
La presidente, il Rettore ed il commissario straordinario hanno infine ringraziato medici e specializzandi, i professionisti degli uffici tecnico-amministrativi, i donatori e gli operai delle ditte che, in tempi record, hanno realizzato per i malati questi nuovi confortevoli spazi.