“Al il rischio di un comando unico, di una minoranza ristretta, io preferisco il rischio di una moderata litigiosità di una maggioranza di coalizione anche perché sulla coalizione penso di potere riuscire ad avere una influenza tramite i corpi intermedi, dei movimenti, del civismo impegnato, della libera cittadinanza; viceversa una volta che c’è il partito unico al potere me lo tengo, qualsiasi cosa faccia”.
Lo ha affermato Francesco “Pancho” Pardi, ex senatore dell’Italia dei Valori, ora esponente di Democrazia Costituzionale che sta battendo l’Italia per spiegare le ragioni del NO alle Riforme Costituzionali e all’ITALICUM, fortemente voluti dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Pardi è stato ieri pomeriggio a Terni dove ha partecipato a un incontro insieme al Professor Ugo Carlone e ad Alessandra Ruffini del Comitato provinciale per il NO.
Il professor Pardi ha lanciato anche una provocazione al PD e ai suoi elettori:”tutti stanno pensando, in questo momento, al Partito unico PD al governo ma il partito unico Salvini al governo è una cosa che tranquillizza? non sta scritto da nessuna parte che il Partito Democratico vincerà le elezioni, diciamo che loro sono convinti; io l’ho detto più volte ai miei ex colleghi, voi vi siete costruiti il premierato assoluto per voi stessi ma siete sicuri che capiterà a voi? che cosa succederà se non capiterà a voi? voi avete costruito un potere che si è totalmente autonomizzato dal controllo dell’assemblea elettiva e una volta che ce l’hanno gli altri che fate?”
“Mi pongo il problema – ha insistito il professor Pardi – di una democrazia incrinata dal fatto già che va a votare poca gente e poi, all’interno di quella poca gente che va a votare, una minoranza si impossessa di tutto; noi , praticamente, abbiamo un qualsiasi esponente di una qualsiasi minoranza che, baciato dalla fortuna, diventa capo di tutto”.
Sul fatto che Renzi andrebbe a casa se perderà il referendum, il Professor Pardi non ha dubbi:” non dirò mai che il voto sulla riforma costituzionale è un voto per mandare a casa Renzi, il voto sulla riforma costituzionale serve a impedire che la Costituzione venga rovinata; dopo di che se lui, avendo perso il referendum, decide di andarsene a casa, fatti suoi”.