“Se i neofascisti sono ritornati sulla scena è dovuto al fatto che in questi ultimi anni li abbiamo sottovalutati e sottovalutandoli li abbiamo normalizzati e normalizzando il fenomeno significa, anche inconsapevolmente, sdoganarlo nel dibattito pubblico e politico. L’attacco al Cgil non è solo l’attacco al più grande sindacato italiano è l’attacco frontale democrazia, violento, squadrista, quello che ha sempre fatto il fascismo storico e anche il neo fascismo”
Ad affermarlo è Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica che venerdì sera è stato a Terni. L’occasione, la presentazione del suo libro “E’ gradita la camicia nera”.
Ad organizzare il PD di Terni. Primi di Berizzi, nella sala rossa di Palazzo Gazzoli, gremita nei limiti consentiti dalla norme anticovid, hanno parlato Emidio Gubbiotti, Lucia Rossi e l’onorevole Walter Verini. Fra l’altro Verini oltre che riconfermare la richiesta di scioglimento per Forza Nuova ha annunciato che il PD si batterà per estenderlo anche a Casapound.
Berizzi vive sotto scorta dopo le pesanti minacce ricevute.
“E’ gradita la camicia nera” è un libro-inchiesta sul neofascismo veronese che Berizzi considera come un laboratorio della destra italiana. “A Verona , come in nessun altro capoluogo d’Italia – dice Berizzi – l’estrema destra non è marginale , non sta in tribuna a guardare , non sta nemmeno in panchina, sta al centro del campo e, quindi, di fatto, è al governo della città. Ce l’ha portata la politica sovranista, la Lega delle origini. Uno dei leader del Veneto fronte Skinheads, Andrea Miglioranzi , è stato addirittura nominato membro del Comune all’interno dell’Istituto storico per la Resistenza.”
“L’attuale sindaco della città Federico Sboarina, Fratelli d’Italia, continua nel solco tracciato dalla Lega, sdogana ancora di più l’estrema destra – afferma ancora Berizzi – ne fa un modello per la destra italiana. La destra italiana è dunque difronte a un bivio: diventare una destra democratica, compiuta, europeista, liberale, ancorata ai principi e ai valori stabiliti nella nostra Costituzione, antifascista e antirazzista oppure continuare ad essere una destra sovranista che specula sulla paura e sull’odio , una destra che discrimina e che considera l’altro un diverso, Questa è la destra modello Verona che gode dell’appoggio del mondo ultracattolico, cuore nero che batte che batte più forte che da altre parti”.
“Il rischio dunque qual è – afferma ancora il giornalista di Repubblica – è che se il modello Verona è quello vincente si sdoganerà l’estrema destra in Italia, come , in parte, è già avvenuto. Tutto ciò è intollerabile, che a 76 anni dalla caduta del fascismo i fascisti tornino sulla scena e io difronte a questa cosa continuerò a denunciare, a raccontare, ad accendere la luce”.