Una nuova Mostra dell’artista ternana CECILIA PIERSIGILLI sarà inaugurata il prossimo 9 ottobre, alle ore 17 a Sangemini e rimarrà aperta anche nei giorni successivi del 10-16-17 dello stesso mese.
L’artista ha voluto questa Personale per fare conoscere i suoi nuovi lavori che descrivono tante emozioni, simboli, tracce e graffiti che fanno parte dell’ inconscio collettivo, che si può definire con le stesse parole dello psichiatra, psicoanalista, antropologo, filosofo e accademico svizzero, Carl Gustav Jung, che soleva dire:
“La vita dell’individuo è vista come un percorso, chiamato processo di individuazione, di realizzazione del sé personale a confronto con l’inconscio individuale e collettivo.”
Infatti, dopo anni di cicli pittorici di vari stili: trompe l’oeil, nature morte, nudi, paesaggi e ritratti, da qualche tempo Cecilia sta facendo una nuova esperienza immergendosi in questo nuovo linguaggio espressivo.
“La magia che mi provoca lavorare a queste opere, dice l’autrice, è immensa e sono fortemente determinata a proseguire al di là degli accademici modi proposti dal mondo artistico. “
Per i pochi che ancora non conoscessero l’artista, si inserisce una breve descrizione che riguarda il suo passato di pittrice:
Cecilia Piersigilli, pittrice ternana, si forma nelle “botteghe” di noti artisti umbri.
Con Ilario Ciaurro e Nadia Valli impara varie tecniche e nel corso degli anni si perfeziona con il prof. Roberto Bellucci e con il m° Mario Chiocchia.
Mi piace concludere questa mia presentazione sul vernissage dell’ottobre sangeminese, trascrivendo una recente critica, sulla nuova esperienza della Piersigilli, redatta dalla sociologa Francesca Napoletti la quale giudica l’innovazione con un’appropriata valutazione:
“Non si possono capire le “Leggi” della creazione artistica copiando fedelmente il mondo esteriore come si è fatto in certe epoche del passato, al contrario dobbiamo sforzarci di afferrare le forme potenziali celate dietro alla percezione dei sensi, quelle che il mondo fisico non ha potuto creare e che possono attuarsi solo mediante l’attività della coscienza umana. La visione del prodotto artistico, non è semplicemente contemplativa, ma attua un contatto diretto di partecipazione intensa alla vita delle cose.
Le opere di Cecilia sono forme, elementi, dinamismo ascensionale, sfera emozionale traslata nella materia. Una realizzazione asintotica della realtà percepibile. Un percorso interpretativo che armonizza l’archetipo e l’inconscio collettivo con reinterpretata chiralità.
Realtà e costruzione contrapposta in fluida fusione, luoghi dell’anima, dei ricordi, dell’immaginario, resi tangibili da un simbiotico anelito di effimero e scomposto mondo interpretativo, personalmente trasposto nella tangibilità delle opere di Cecilia. Non pura descrizione, ma espressione del proprio sentimento in una combinazione di percezione ed astrazione.
Trasfigurazione dell’anima, calata nel fondo della coscienza, attraverso un processo dinamico di metamorfosi e incanto. Uno spazio metafisico e trascendente che diventa evocazione di suggestioni, dove coabitano le sfumature cromatiche del sentire umano con la forza imponderabile dell’EMOZIONE. Cecilia, interprete di vita, alla ricerca di un infinito possibile.”
Mi unisco a quanti vogliano partecipare alla inaugurazione di sabato 9 ottobre alle ore 17, augurando un costruttivo e fortunato vernissage che non mancherà certo di successo e grandi soddisfazioni per l’artista.
Giorgio Marotta, sociologo