Settanta anni fa, dalla felice intuizione di don Mario Baciarelli, a Piediluco prendeva vita la “Casa del Giovane”, esempio grande di carità, generosità e dedizione ai bisognosi, nell’accogliere i bambini senza famiglia e senza casa, orfani e comunque non seguiti dai loro genitori.
La ricorrenza sarà celebrata sabato 28 settembre 2024 alle ore 9 con il convegno “Un sogno diventato realtà” presso l’Hotel del Lago a Piediluco. Interverranno: don Salvatore Ferdinandi Vicario generale della Diocesi di Terni-Narni-Amelia che parlerà di “Don Maro Baciarelli tra fede e impegno sociale”, il dott. Alberto Antonini Psichiatra e Psicoterapeuta che parlerà di “La psichiatria a Terni: la Casa del Giovane modello di integrazione ed inclusione per la salute mentale”, il prof. Massimiliano Minelli Antropologo presso l’Università degli Studi di Perugia che parlerà di “Territori e contesti di cura”.
Altro momento celebrativo sabato 5 ottobre 2024 alle ore 16:00 presso l’auditorium di Santa Maria del Colle con il concerto/Liù un progetto dell’associazione MirabilEco che coniuga l’opera lirica con la realtà aumentata. A seguire un concerto della pianista Lucrezia Proietti con musiche di: Bach, Beethoven e Chopin.
Le celebrazioni si concluderanno sabato 12 ottobre 2024 alle ore 18.00 con la solenne messa in memoria del fondatore della comunità della Casa del Giovane Don Mario Baciarelli, presso il santuario di San Francesco a Piediluco, presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu.
«Abbiamo cercato di creare opportunità d’inserimento sociale per i giovani con disagi mentali che ospitiamo presso la “Casa del giovane” – spiega Cristina Pocetta presidente della cooperativa “Tabor” – cercando di recuperare le loro abilità lavorative, l’autostima e l’autonomia, attraverso percorsi che propongono attività concrete di lavoro da sviluppare anche all’esterno». L’attività svolta dalla cooperativa “Tabor” riguarda anche l’animazione territoriale, il reinserimento sociale, la consulenza e primi aiuti, l’accoglienza in generale. «E’ questo il nostro impegno – afferma ancora Cristina Pocetta – che si integra sempre più anche con la vita del territorio e con le nuove esigenze e bisogni ai quali cerca di far fronte chi è al servizio degli altri»