Il Green Pass è entrato in vigore il 6 agosto e non sono mancate (e non mancano) le polemiche per i criteri di applicazione e i meccanismi di controllo. Non solo da parte dei cosiddetti “no vax” che lo contestano alla radice ma anche da persone e associazioni che, non negando affatto l’esistenza dell’emergenza sanitaria, ritengono però il Green Pass eccessivo o, addirittura, incostituzionale.
Su queste posizioni anche il Circolo locale (ma anche quello nazionale) di Verdi, Ambiente e Società.
“Questo certificato verde – dice il segretario del circolo VAS di Terni, Pierluigi Rainone – per come è stato approvato in Italia è molto differente dal certificato verde su scala europea. Lo riteniamo incostituzionale, ma non solo noi, c’è stata una presa di posizione molto importante da parte della associazione Generazioni Future, intitolata al giurista Stefano Rodotà, che ha espresso pubblicamente la propria contrarietà su questa norma contenuta nel decreto legge sollevando molte questioni di incostituzionalità. Lo ribadisco perché si tende a pensare che chi è contrario a questa misura sia no vax come certe conclusioni semplicistiche dei mass media fanno intendere. Noi non siamo no vax, lo ribadiamo, però questi vaccini, rispetto ad altri che conosciamo sono ancora in via di sperimentazione. Per questo noi siamo per l’abolizione del Green Pass mantenendo le misure di sicurezza come l’utilizzo della mascherina e del distanziamento sociale.”