Il capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Spada, Francesco Filipponi, interviene sulla situazione al Polo di mantenimento Armi Leggere di Terni.
“Non è certo una visita di un sottosegretario di Stato, nel caso di specie della senatrice Pucciarelli, a risolvere una situazione drammatica, che seguiamo da tanti anni e per la quale abbiamo posto in essere tutte le azioni concrete possibili – scrive in una nota l’esponente PD – ricordiamo l’approvazione dell’emendamento a prima firma Orlando alla legge di bilancio, che prevede oltre 30 assunzioni, il concorso svolto nel 2018 ai tempi del Ministro Pinotti, le mozioni proposte in consiglio regionale e gli innumerevoli atti di indirizzo poi approvati, del gruppo consiliare pd in consiglio comunale.
Una menzione particolare va fatta anche al lavoro dei nostri parlamentari umbri, ad iniziare dall’on. Verini, che ha interrogato nei giorni scorsi il governo sulle necessità dei lavoratori del polo e le intenzioni per il prossimo futuro in particolar modo per il nodo assunzioni. Lo stesso Verini nella sua interrogazione, che ha poi ricevuto come risposta impegni formali del Governo aveva ricordato le enormi potenzialità del Polo a fronte delle invece criticità che ne minano la sopravvivenza.
Il tempo delle scelte di salvaguardia del Polo è ora, ci sono solo oggi 230 dipendenti su 384 previsti da pianta organica, il prossimo anno scenderanno a 155 unità.
Senza più indugiare l’amministrazione comunale, se ne è capace, deve attivarsi insieme alla Regione, per quello che sottolineiamo da anni ovvero lo sblocco del turnover e l’avvio dei bandi di concorso per il personale civile in deroga alla legge n. 244 del 2012; la riapertura delle ex scuole allievi operai e assunzioni a tempo determinato al fine di superare il gap generazionale e consentire la trasmissione delle conoscenze, la ricerca e il consolidamento delle commesse di lavoro a favore del Polo, un piano di investimenti nella manutenzione e nell’ammodernamento degli impianti e attrezzature e la riqualificazione del personale militare verso profili tecnici da impiegare nei reparti produttivi.
Se questo impegno verrà assunto definitivamente e non solo per scopi di propaganda – afferma Filipponi – noi faremo la nostra parte, con lo stesso atteggiamento di sempre verso il nostro Polo armi leggere.”