La Regione Umbria ha autorizzato sette giorni fa la realizzazione della nuova rampa scorie, ben prima delle rumorose esternazioni del sindaco di Terni sul caso delle polveri AST. Il 14 luglio 2025, esattamente una settimana fa, gli uffici della Regione Umbria hanno rilasciato l’ultima autorizzazione necessaria alla realizzazione della nuova rampa scorie. “È stato un percorso estremamente difficile, complicato dalla normativa relativa al rischio di incidente rilevante che ha richiesto l’aumento della classe di rischio sismico della struttura. Eppure grazie al Direttore Gianluca Paggi e all’eccezionale lavoro svolto dai dipendenti del servizio diretto dall’ing. Sandro Costantini siamo riusciti a chiudere l’ultimo tassello” ha dichiarato l’assessore all’ambiente della Regione Umbria Thomas De Luca.
Il progetto ha superato gli ultimi ostacoli autorizzativi accelerando così la costruzione della copertura della rampa scorie, un’opera strategica per il contenimento delle emissioni diffuse la cui entrata in funzione , come da Accordo di Programma Arvedi AST, è prevista per marzo 2026. Infrastruttura determinante per il recupero progressivo delle scorie, che ridurrà significativamente il loro conferimento in discarica.
“In riferimento alla diffida inviata dal Comune di Terni sulla dispersione di polveri provenienti dallo stabilimento Arvedi AST, la Regione Umbria intende chiarire le azioni messe in campo per affrontare una questione annosa e complessa. Da soli sette mesi governiamo la Regione e sul dossier dell’inquinamento di Terni abbiamo impresso una svolta decisiva, avviando interventi concreti che erano attesi da anni – sottolinea l’assessore De Luca – abbiamo dato il via e finanziato con fondi regionali lo studio epidemiologico eziologico “Neoconca”, uno strumento fondamentale per comprendere l’impatto sanitario sul territorio, di cui per un decennio si era solo parlato. Attraverso il finanziamento regionale abbiamo permesso che non andasse persa la quota ministeriale che stava ormai sfumando a causa dei ritardi. A questo si affianca una campagna di biomonitoraggio senza precedenti, il progetto InSinergia per valutare l’esposizione dei cittadini ai metalli pesanti”.
Proprio in questi giorni, è stata emessa la determina di Riesame Parziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) di AST, finalizzata a una nuova valutazione delle emissioni di Nichel in atmosfera e all’individuazione dei più idonei dispositivi per l’abbattimento di questo inquinante.
“Queste azioni si inseriscono nel quadro del nuovo Accordo di Programma, che abbiamo fortemente voluto e che vincola AST a obiettivi ambientali dettagliati e stringenti come mai prima d’ora. L’accordo prevede interventi di bonifica, la messa in sicurezza del sito e azioni mirate per migliorare la qualità dell’aria e delle acque. Sorprende che il Comune di Terni, che ha sottoscritto e condiviso questo percorso, sembri ora dimenticarlo , lo stesso Comune, nell’ottobre del 2023, ha partecipato alla Conferenza dei servizi per l’aggiornamento dell’AIA di Tapojarvi, la società che gestisce il trattamento delle scorie. In quella sede, avrebbe potuto presentare proposte e prescrizioni per risolvere il problema delle polveri. Agli atti risultano solo due prescrizioni: un sistema di bagnatura automatica dei piazzali e una relazione sull’integrità della barriera perimetrale. Da una parte c’è chi, con serietà e determinazione, lavora per risolvere alla radice un problema che affligge Terni da decenni. Dall’altra – afferma De Luca – assistiamo a una sterile propaganda che genera solo strumentalizzazioni su una questione tanto drammatica quanto delicata. Risolvere problemi alla radice richiede tempo, competenza e un approccio strategico, ma è l’unico modo che conosciamo per andare avanti. Invitiamo pertanto tutte le istituzioni, a partire dal Comune di Terni, a un sereno e leale spirito di collaborazione. Abbandoniamo la propaganda e lavoriamo insieme, ognuno per le proprie competenze, per dare ai cittadini le risposte concrete che meritano e attendono. La tutela della salute pubblica e la salvaguardia dell’ambiente sono un obiettivo comune che non può essere oggetto di speculazione politica”.