Una voce veramente fuori dal coro, quella di Gianluca Procaccini sulla guerra in atto ancora in Ucraina. Basti pensare che definisce l’invasione dell’Ucraina “una operazione speciale”, come d’altra parte l’ha definita lo stesso Putin. E si capisce che è filo russo e contro la “banda dei matti e iper nazionalisti al potere a Kiev grazie a un colpo di stato”.
Si riferisce alla deposizione del presidente in carica Victor Janukovyc, nel 2014, al termine di violente proteste di piazza.
Procaccini è il presidente del comitato “Fermare la guerra”, di Terni, giornalista e documentarista. Non nasconde affatto le sue simpatie russe, anzi le rivendica.
Parla di regioni e distretti russi anche se ancora, fino a prova del contrario, sono parte integrante della nazione Ucraina ovverosia: Donetsk e Lugansk, Crimea e Donbass e Kherson.
La narrazione della situazione che abbiamo qui in Europa occidentale , che lui ribalta, la attribuisce ai servizi segreti inglesi.
È stato in Ucraina (non nelle zone di guerra) insieme a un suo amico moscovita che nelle regioni di guerra , soprattutto in Donbass, ha portato spesso aiuti umanitari di un’associazione italiana che si chiama “Vento dell’Est”.
“Tutti vogliamo la pace” ma sia chiaro “le regioni non sono sono in discussione, l’Ucraina sarà un paese neutrale e non entrerà nella Nato”. Se così sarà, afferma Procaccini, “la pace è dietro l’angolo”. Tutto ciò non prima di aver criticato la commissione europea “che non la elegge nessuno” e di aver censurato il tentativo di sopprimere ogni forma di dissenso in Europa. Parla, per l’Europa, di “morte di Atene”, ormai vicina.