L’atto amministrativo di aggiornamento del ‘Piano regionale della qualità dell’aria’, predisposto dalla Giunta regionale, è stato approvato oggi dalla Seconda Commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria con il voto favorevole dei commissari della Lega e quello contrario di Pd e Gruppo misto.
Al testo originale sono state apportate modifiche con l’approvazione di emendamenti relativi all’utilizzo di pellet certificato e alla limitazione della realizzazione di impianti di combustione nella Conca ternana (fatti salvi i procedimenti autorizzativi in corso).
Su proposta del Consiglio delle autonomie locali (Cal) è stato poi previsto che spetti ai sindaci valutare se applicare limitazioni all’utilizzo di generatori di calore a biomassa, introdurre incentivi per la sostituzione di caldaie a biomassa a bassa efficienza e rinnovare il parco dei veicoli pubblici (nell’area della Conca ternana).
Il presidente della commissione, Valerio Mancini (Lega) ha evidenziato che “il parere del Cal, di cui fanno parte diversi amministratori di Terni, è stato favorevole. Servono – ha detto – una serie di misure per migliorare la condizione dell’aria a Terni, dalla riduzione del traffico privato al rinnovo delle caldaie a biomasse. Sarà facoltà dei Sindaci attuare misure, quando necessario, ed effettuare i controlli sulle stufe a legna, agevolando un cambiamento di cultura e l’installazione di impianti più efficienti. Valuteremo tra un anno quali sono stati i risultati raggiunti da questo Piano”.
“Ormai è ufficiale: le forze politiche di centrodestra – secondo Thomas De Luca (M5S), Vincenzo Bianconi (Misto), Fabio Paparelli e Michele Bettarelli (Pd), membri della Seconda Commissione consiliare, e la capogruppo PD, Simona Meloni – hanno votato che l’inquinamento a Terni ha origine per l’80% dai camini e dalle stufe delle case private e dai forni a legna di pizzerie e fornai. Un voto – aggiungono – volto a negare l’evidenza e la reale situazione ambientale, una scelta politica gravissima che cancella ogni possibilità di risanamento ambientale per la Conca ternano-narnese.
Un Piano – aggiungono gli esponenti delle opposizioni – che ignora la presenza industriale, il reale peso del traffico e gli inceneritori autorizzati a suo tempo dall’attuale assessore regionale Melasecche in qualità di assessore comunale. Una scelta politica che ha conseguenze devastanti sulla comunità ternana. La negazione del peso delle sorgenti industriali impedisce peraltro la richiesta di fondi all’Unione Europea e al Governo per l’ambientalizzazione delle produzioni industriali e la reindustrializzazione sostenibile dei siti dismessi ed in via di riconversione, sottraendo quindi investimenti pubblici nel campo della chimica e della siderurgia. Cosa ben più grave – aggiungono i consiglieri di opposizione – impedisce lo sviluppo di programmi di prevenzione e screening sulle patologie correlate all’esposizione ambientale su cittadini e lavoratori. Del resto la clamorosa abolizione del registro tumori fa il paio con l’inadeguatezza del governo regionale”.