“Narni Città Teatro” apre il sipario sulla sua quarta edizione in programma a Narni dal 16 al 18 giugno 2023. La manifestazione, sostenuta dal MIC e dalla Fondazione Carit e realizzata con il sostegno del Comune di Narni, è presentata in Umbria da LVF, di Ilaria Ceci insieme a Davide Sacco e Francesco Montanari, co-direttori artistici della kermesse.
Fil rouge dell’anno è “Possibilità Nascoste”, claim che accompagna il Volume IV costruito da Sacco e Montanari con un programma sempre più ricco e multidisciplinare, che punta a invadere letteralmente d’arte il centro storico di Narni, dando grande spazio ad appuntamenti irripetibili e site specific.
Dal 16 al 18 giugno la città di Narni e i suoi spazi culturali ed angoli più nascosti – dal Teatro Manini fino agli spazi comunali come Piazza dei Priori, il Chiostro di Sant’Agostino e il Chiostro di San Francesco -, accoglieranno tanti protagonisti della scena teatrale, artistico-culturale e cinematografica, con nomi come Lino Guanciale, Sergio Cammariere, Luca Ward, la Compagnia Wang Ramirez, Nicola Lagioia, Paolo Valerio, Nadia Baldi, fino a Daniel Pennac che quest’anno sarà il narratore protagonista del suggestivo appuntamento all’alba tra le rovine dell’Ala Diruta, con un progetto in prima mondiale che lo vede protagonista insieme a Pako Ioffredo nella mise en espace di Clara Bauer.
Tanti e differenti nel loro genere sono gli eventi in programma.
Ad aprire la manifestazione sarà proprio il direttore artistico Francesco Montanari, che si confronterà con la storia del ciclismo diretto da Davide Sacco ne “L’angelo e l’automa” di Claudio Di Palma. Grande attesa per lo spettacolo “Napoleone” con Lino Guanciale, scritto e diretto dallo stesso Sacco, che arriva a Narni dopo il debutto nazionale al Campania Teatro Festival. Nadia Baldi ci trasporterà invece nella poetica di Giuseppe Patroni Griffi con il suo “La morte della bellezza” e Paolo Valerio ci trasporterà in una versione site specific in un campo da padel del Circolo La Valletta del suo “Il muro trasparente”. Spazio al mondo del podcast con la versione live di “Io ero il Milanese” con Mauro Pescio, mentre Luisa Borini ci trasporterà nel suo mondo con l’anteprima di “Molto dolore per nulla”.
La Rocca Albornoz sarà la location ideale per il progetto site specific “Il primo uomo”, un’osservazione al telescopio del cielo, in collaborazione con il Gruppo Astrofili Monte Subasio APS, accompagnati dalla voce e dalla presenza del famoso doppiatore e attore Luca Ward.
Molto spazio alla danza, a partire dalla Compagnia Wang Ramirez che presenta per la prima volta in Umbria lo spettacolo “We Are Monchichi”, attesi poi “Satiri” di Virgilio Sieni e “Gente” del Balletto Civile. In collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria, arrivano poi a Narni Città Teatro “Concerto” di Igor x Moreno e “HOW TO_Just another Bolero” di Emanuele Rosa e Maria Focaraccio.
Particolarmente suggestiva sarà la performance FATA di Resextensa, uno spettacolo di Elisa Barucchieri per la prima volta in Umbria, mentre a chiudere la programmazione sarà il drammatico e coinvolgente “Pentesilea” di Teatro dei Venti.
Molto spazio anche alla musica, che vedrà il Piano Solo di Sergio Cammariere, oltre a vari concerti nelle location del Festival.
Otto il Bassotto sarà invece tra i protagonisti della sezione circo contemporaneo, che si arricchirà di incursioni e sorprese esplosive.
Nicola Lagioia sarà protagonista di un incontro sulla letteratura dal titolo “Presto saprò chi sono”, mentre arriveranno per raccontarsi al pubblico il direttore del Piccolo Teatro di Milano Claudio Longhi, che dialogherà con Lino Guanciale, e l’amato rapper milanese Emis Killa, che sarà intervistato da Francesco Montanari.
Tanti anche gli appuntamenti che coinvolgeranno il pubblico, come “Officina Clandestina”, un’area giochi di legno itinerante, e il progetto “Steli” di Stalker Teatro.
Per la sezione internazionale continua la collaborazione con il Centro Ceco di Roma, grazie al quale presenteremo in Italia “Taxon” di Tereza Lenerovà e Adam Vackar e “O as little Otik” del collettivo TMEL.
Mika Myllyaho, direttore del Teatro Nazionale di Helsinki, arriverà in Italia per dirigere la mise en lecture del suo “L’officina”, tradotto per la prima volta in italiano.
E ancora il progetto site specific “Via dei Matti” curato da Amedeo Carlo Capitanelli, anche protagonista per il secondo anno di “Entrare nel silenzio”, una performance a cavallo che coinvolge gli spettatori.
Per gli incontri arriveranno anche Maria Giulia Cotini, la professoressa Maria Luisi, e la Cooperativa Pepita per raccontare gli output del progetto “On stage on line!”.
Il pubblico potrà poi interagire con l’Intelligenza artificiale nell’installazione “/IMAGINE” presso Palazzo Eroli.
Tra le caratteristiche fondamentali di questa edizione, ricordiamo il Teatrino Viaggiante, un progetto itinerante che vedrà un vero e proprio “mini Manini” sorgere nel centro storico, completamente autosufficiente a livello energetico grazie alla tecnologia sviluppata da Energy Solutions.
Per esprimere il suo impegno ambientale, Narni Città Teatro diventa anche una foresta grazie alla partnership con Treedom. Gli spettatori e gli artisti potranno piantare il loro albero per incrementarla e farla crescere negli anni.
I direttori artistici Davide Sacco e Francesco Montanari racchiudono in una poetica dichiarazione gli intenti che muovono la quarta edizione di Narni Città Teatro: «C’è un luogo che appartiene all’infinito. A metà strada tra il fragile e l’impalpabile. Irraggiungibile a tratti, ma visibile in ogni atomo del nostro corpo, in ogni gesto delle nostre parole, in ogni sogno in un cassetto o fantasma nell’armadio. C’è un luogo incastrato nel costato, molto prima e molto dopo i nostri occhi, intorno e in noi, dove tutto è possibile, dove tutte le possibilità diventano possibili.
Appartiene al vecchio e al bambino, appartiene all’incauto e al sognatore, la città fantastica, dove vorremmo che artisti e spettatori, cittadini e viaggiatori attraccassero. È la città che vogliamo costruire nei giorni del vostro Festival, dove i muri diventano trasparenti, le piazze parate, le vie scialuppe, e tutto quello che non si vedeva all’improvviso sorge e si fa vecchio e bambino.» – dichiarano i direttori e, continuano – «Vorremmo raccontarvi di un Festival che non resterà nella geometria, che non vivrà più per leggi gravitazionali, per materie solide e consolidate. Vorremmo raccontarvi di un Festival che si costruirà negli occhi di chi lo guarda e nei gesti di chi lo abita.
Vorremmo fondare con voi un tempo nuovo, un tempo per noi stessi, un minuscolo spazio dell’anima in cui tutto è possibile e le possibilità, anche se nascoste, sono qui ad aspettarvi.
In fondo l’uomo chiede solo questo: una possibilità. In fondo l’arte chiede solo questo: una possibilità.», conclude la coppia alla guida del festival.