E’ emergenza a Terni per l’incendio che sta devastando una porzione di bosco formato da pini, lecci e macchia mediterranea, a Rocca San Zenone. Ormai possiamo dire Rocca San Zenone perché le fiamme hanno scavalcato la collina e sovrastano l’antico borgo. Per una elementare questione di sicurezza, dunque, il sindaco ha dovuto predisporre un piano di evacuazione che ha coinvolto tutti e 72 gli abitanti, 13 dei quali sono rifugiati e, alla loro sistemazione, ci ha pensato la Caritas. 16 sono coloro che hanno trovato accoglienza nei locali del Palatennistavolo, “De Santis”. Tutti gli altri, invece, hanno trovato una sistemazione autonoma presso parenti. Il censimento delle persone evacuate, con disposizione di un piano sanitario, è stato effettuato in via Puglie, presso i locali che ospitavano la circoscrizione, a Borgo Bovio. Quindi tutte le persone hanno raggiunto i luoghi di destinazione. Per quanto riguarda le 16 persone ospitate nel palazzetto del tennis tavolo, il Comune di Terni si è fatto carico anche del loro sostentamento. Hanno consumato il pasto presso il ristorante “Il melograno”, che hanno potuto raggiungere con una navetta messa disposizione dal Comune. Stessa cosa accadrà oggi.
E’ stato predisposto nell’ordinanza del sindaco un presidio, a Rocca San Zenone, della Polizia Municipale: per non far avvicinare le persone e per evitare odiosi fenomeni di sciacallaggio con le abitazioni vuote. Sul posto anche operatori della Protezione Civile.
Sul quando gli abitanti di Rocca San Zenone potranno far ritorno nelle loro case, oggi, c’è un grande punto interrogativo.
Anzitutto dovrà esser spento l’incendio. “Dal monitoraggio che ho fatto io ieri sera – ci dice il funzionario del Comune di Terni, Federico Nannurelli – la situazione merita un approfondimento perché detriti (sassi e pietre) stanno finendo sulla strada. Infatti, con l’innalzamento delle temperature e lo sradicamento degli alberi che sono bruciati, si creano degli smottamenti. Bisogna dunque capire che tipo di danno c’è. Va fatta una verifica attenta della stabilità del versante sopra l’abitato perché l’incendio è arrivato sopra le Rocche non solo lungo la strada della Val Serra per la quale necessiterà una verifica sul costone roccioso”.
Insomma, una volta spento l’incendio non è scontato affatto che i roccani possano far immediato ritorno nelle loro case e che la strada possa essere subito riaperta. “Dipende da tante questioni – afferma Nannurelli – da quello che ho visto io serve un approfondimento e per quanto riguarda la strada, potrebbero essere necessarie le reti di protezione”.
Comunque, per evitare ulteriori disagi agli abitanti della Valserra (Giuncano, Poggio Lavarino, Appecano, Acquapalombo, Porzano, Polenaco, Pracchia,) che per arrivare a Terni sono costretti a fare un percorso alternativo lunghissimo, sempre rispettando norme assolute di sicurezza, sarebbe allo studio della Protezione Civile un senso unico alternato, nel tratto di strada interessato dall’incendio, sulla corsia esterna.
“Questi abitanti sono giustamente preoccupati – afferma Nannurelli – e auspicano che la strada venga riaperta quanto prima ma sono pienamente consapevoli delle difficoltà della situazione”.
Ma intanto c’è da fermare le fiamme, c’è da spegnere l’incendio che è ormai vivo da quasi 40 ore.
Anche oggi un Canadair rovescerà sulla zona tonnellate di acqua. Nella speranza che basti.