Si presenta con notevole ritardo rispetto alle ore 20 per cui era atteso: 75 minuti dopo. Ma la gente che stava ad aspettarlo, almeno 1.500 persone all’interno del parco della fonte di San Gemini, per la festa provinciale della Lega , non si è spazientita, anzi l’attesa ha caricato ancora di più i presenti i quali al suo arrivo gli hanno riservato un boato da stadio. Assolutamente informale: indossa un paio di jeans e una maglia maniche corte, azzurra della Comunità Incontro di Amelia (cui ha fatto visita prima di spostarsi a San Gemini).
Questo è il primo punto imprescindibile. Fra Salvini e i suoi fans c’è un afflato molto forte. E non è un caso che poi, a intervento terminato, la gente fatta di giovani e meno giovani, si mette disciplinatamente in fila per farsi un selfie con il Capitano. Un’idolatria che nemmeno ai tempi di re Silvio. Visto da qui l’esito del voto del 27 ottobre è senza storia. Salvini ha vinto.La Lega ha vinto. Tesei sarà la prossima governatrice dell’Umbria. E che a questa vittoria il Capitano tenga tantissimo lo si capisce anche dal fatto che ha detto che, forse, non ce la farà in questi 51 giorni che restano da qui alle elezioni a visitare tutti e 92 i comuni dell’Umbria, certo che sarà qui un giorno si e un giorno no. “Ci vedremo spesso, farò di tutto per girare tutti i 92 comuni dell’Umbria.” Dopo aver espugnato Terni e Perugia manca la ciliegina sulla torta: togliere agli odiati avversari del PD le chiavi della regione.
“Rifarei tutto quello che ho fatto” – dice – e si riferisce non alla sfiducia a Giuseppe Conte che gli è costata la sfratto dai palazzi del potere ma al blocco di “barchini e barconi” suscitando la prima ovazione dei suoi sostenitori “difendendo i confini, la sicurezza , l’onore e la dignità del mio paese.” “Sono orgoglioso – aggiunge – di aver smascherato questi poltronari di professione”. E qui l’attacco è diretto ai suoi ex compagni di viaggio del M5S. A Luigi Di Maio, al quale – va detto – fino all’ultimo aveva offerto la poltrona di primo ministro purché il M5S tornasse all’alleanza giallo-verde.
“Non faccio più il ministro, per il momento? – ha detto Salvini – ma l’onore e la dignità valgono più di mille ministeri e se io dico mai col PD faccio mai col PD, mai a sinistra, mai. Mai con quelli di Bibbiano, di Banca Etruria e mafia capitale ma è un mio limite – ha aggiunto – perché nell’arco di 15 giorni non riuscirei mai a passare dal ministero del lavoro al ministero degli esteri. O sei un nobel oppure sei uno che pur di tenere la poltrona sotto il sedere sei disposto a tutto.” A Di Maio saranno fischiate le orecchie. Più avanti dirà, tradendo una inevitabile amarezza: “questo è il governo del tradimento e della vergogna. L’Italia è un’altra roba rispetto alla schifezza che stiamo vedendo in televisione in questi giorni.”. E più avanti ancora ritornerà sull’argomento: “un po’ di incazzatura c’è perché in qualsiasi paese del mondo avrebbero fissato la data delle elezioni. Ma io non mollo, non si molla mai finché campo.” Non si aspettava – è evidente – il comportamento del M5S. “Potrà essere costituzionalmente, legalmente legittimo, per carità di Dio però tutte le elezioni che ci sono state negli ultimi due anni il PD le ha perse tutte dalla prima all’ultima.”
“Li lasciamo volentieri agli altri i ministeri – ha aggiunto ancora – per mantenere la nostra coerenza e per difendere la famiglia fondata sull’unione fra l’uomo e la donna e se un bambino nasce, per un papà e una mamma.”
Si rivolge quindi alla sua gente: “trasformate la rabbia in sorriso, la tristezza in energia perché è l’ultimo colpo di coda del regime e poi vincono gli italiani per bene e poi tocca a noi, teniamo duro perché il tempo è galantuomo e i traditori non hanno vita la lunga.
I GIUDICI CHE SBAGLIANO DEVONO PAGARE
“Qualche amico mi ha detto di non dirlo, perché poi ti fanno altri 4 processi ma per me vale il motto di mia nonna – male non fare, paura non avere – la ricchezza si produce se hai una giustizia che funziona, con tempi certi e sul fatto che chi sbaglia paga a anche i giudici se sbagliano pagano come tutti gli altri lavoratori al mondo. Certezza della pena e responsabilità.”
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由 Terni in Rete 发布于 2019年9月6日周五
L’UMBRIA
“Il voto del 27 ottobre – ha scandito Salvini – non è un voto contro il governo, il voto del 27 ottobre è la festa di liberazione dei cittadini dell’Umbria, dopo 40 anni. Sarà una data da segnare e festeggiare ogni anno, il 27 ottobre. Dal 28 ottobre – ha detto ancora Salvini – in Umbria non lavoreranno più gli amici degli amici o i raccomandati , lavoreranno le persone che meritano di lavorare. E noi in regione Umbria metteremo le persone giuste, per competenza, a fare il lavoro giusto.
Una cosa è certa, il 27 ottobre 60 milioni di italiani guarderanno quello che farete voi, contiamo su di voi, sul vostro orgoglio, sulla vostra dignità. Posso chiedere a voi che siete un esercito bello, pulito, di vivere questi 51 giorni come una pacifica marcia di liberazione della vostra Umbria, parlando alla testa e soprattutto al cuore delle persone?”
Salvini ha parlato di infrastrutture precarie nella nostra regione, “ma che strade avete, che ferrovie avete?” si è domandato e poi ha assicurato che con la Lega al governo della regione “contributi regionali, bonus bebè, bonus affitto, le case popolari, prima vengono gli italiani e poi il resto del mondo.”
Ha rivolto un appello agli alleati più o meno scontenti, “con cui avremo la gioia di governare per i prossimi 10 anni, le ambizioni personali finiscono in seconda fila perché davanti a tutto c’è il futuro dell’Umbria, prima di tutto viene la festa di liberazione dell’Umbria, lo racconterete ai vostri figli e ai vostri nipoti.”
In conclusione del suo intervento Salvini è tornato sulle vicende del governo dicendo che ” domenica 27 ottobre tutto il mondo vi guarderà , guarderà se tutta l’operazione gestita a Parigi, Berlino, Bruxelles è servita ad azzerare e ammutolire la voglia di libertà che stava emergendo in Italia. Vi chiedo il voto di uomini e donne liberi.”
L’ULTIMO APPELLO
“Siate un pacifico, sorridente, determinato e libero esercito che regalerà un’emozione non solo a migliaia di umbri ma a 60 milioni di italiani che vogliono il cambiamento in questo paese.”
Applausi scroscianti e selfie. E “Liberi Liberi” di Vasco Rossi. E il Vasco nazionale non sarà contento di questo.