Il laghetto compare all’improvviso sulla strada Tiberina, dieci metri passato il confine tra Narni e San Gemini. E si rimane abbastanza sorpresi dalla grandezza dell’invaso, più che raddoppiato rispetto all’esistente: quasi settemila metri cubi d’acqua, che è quella del Nera, anzi del Fosso del Sersimone, pompata per riempire il lago e poi rimandata, per caduta, agli agricoltori del narnese, per oltre trecento ettari irrigui in un contesto di grande bellezza.
Oggi pomeriggio c’è stato il taglio del nastro, una cerimonia tanto per dare un avvio dal momento che l’acqua arriva nei campi già dal primo maggio. Intanto, come detto, l’acqua è del Nera e raggiunge l’altezza di quasi duecento metri, quelli necessari ad irrigare poi per caduta. Certo, ancora mancano gli alberi, un po’ di verde ma sarà un problema che verrà risolto presto data anche la grande disponibilità d’acqua. Per adesso c’è la possibilità di avere in maniera continuativa il prezioso liquido per una bella fetta della Conca Ternana, anche quando ci sarà, e ci sarà, l’”asciutta” come avviene da anni. E sarà questo il fattore dirimente di una agricoltura in buona salute rispetto a quelle cui mancherà l’acqua: il presidente di Coldiretti Albano Agabiti ha spiegato con precisione che le rese, laddove non c’è acqua per irrigare, scendono a livello bassissimo. Presente c’era, oltre al Prefetto, agli assessori regionali Morroni e Melasecche, anche il sindaco di San Gemini Luciano Clementella , Luca Tramini, assessore di Narni che rappresentava il sindaco di Narni e Mascia Aniello, assessore a Terni.
Enrico Melasecche ha lodato l’opera, ricordando la sinergia importante col Consorzio di Bonifica. Voce autorevole, quella di Raffaele Nevi, segretario della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, il quale si è detto disponibile a portare anche in altre regioni il modello virtuoso del Consorzio di Bonifica Tevere – Nera.
Il Consorzio ha poi diramato un comunicato che si riporta:
E’ stato inaugurato l’invaso “C” nel comune di San Gemini, località Quadrelletto.
Per la realizzazione dell’invaso sono stati necessari novecento cinquanta quintali di acciaio e 1.800mc di cemento.
Si tratta di un investimento di 860.000 euro, con finanziamento del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare.
Per il presidente dell’Ente, Massimo Manni: “Uno stoccaggio quanto mai necessario, anche a seguito dei pesanti periodi di siccità che abbiamo attraversato negli anni e che ci troveremo ad attraversare”.
“L’invaso – prosegue il presidente – è stato ammodernato in tempi record. Il 3 ottobre 2022 sono iniziati i lavori e sono stati completati il 30 aprile 2023. Già dal 1 maggio abbiamo potuto distribuire l’acqua agli impianti irrigui dei nostri agricoltori”.
Ed è proprio dal mondo agricolo che negli ultimi anni era arrivata una richiesta maggiore di acqua per l’attività irrigua, a causa della pesante siccità estiva, perpetrata ormai anche nelle stagioni autunnali e primaverili.
La vasca, attraverso il collegamento diretto a moderne tubazioni, riesce a irrigare i terreni agricoli del comprensorio narnese e sangeminese.
Inoltre, l’impianto a valle possiede degli innovativi contatori elettronici, in grado di monitorare costantemente i consumi d’acqua e intervenire in caso di anomalie.
Per il presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi), Francesco Vincenzi “L’inaugurazione dell’invaso nel comune di San Gemini rientra nella più ampia strategia proposta da Anbi per aumentare la resilienza delle comunità di fronte alle conseguenze della crisi climatica, esemplificate dall’estremizzazione degli eventi atmosferici, siano essi violente piogge o lunghi periodi privi di precipitazioni”.
“E’ necessario – continua il presidente Anbi – attrezzare il territorio con nuove infrastrutture, capaci di rispondere alle sfide della contemporaneità come l’esigenza di trattenere l’acqua, quando arriva per poterla usare nei momenti di bisogno”.
“Se a ciò aggiungiamo – conclude Vincenzi – l’efficienza della distribuzione irrigua attraverso innovative tecnologie, abbiamo un’immagine della moderna Bonifica e dei suoi Consorzi, capaci non solo di adeguarsi alle nuove evenienze meteo, ma di coniugare gli obiettivi della sostenibilità economica, sociale ed ambientale”.