È il responsabile regionale del dipartimento sanità della Lega, Sergio Armillei a rispondere alle critiche del Partito Democratico sulla gestione della sanità in Umbria da parte della giunta di centrodestra.
In particolare il Pd ha sostenuto , fra l’altro, che a Terni non sono stati aumentati i posti letto in ospedale (a differenza di Perugia) e che la nascita del cosiddetto terzo polo (Foligno-Spoleto) di fatto continua la politica dei tagli indiscriminati in direzione dello smantellamento della sanità pubblica.
“Il Partito Democratico – afferma Armillei – dopo anni di gestione discutibile della sanità regionale, di cui ne subiamo ancora oggi le conseguenze, culminati con lo scandalo Concorsopoli, pensa ancora di impartire lezioni organizzando conferenze stampa dove a regnare è la speculazione politica e lo stravolgimento della realtà.
L’atto di riorganizzazione e razionalizzazione della rete ospedaliera della Regione, avallato dal Ministero, rappresenta un passo in avanti fondamentale per la sanità umbra e per quella ternana, avendo permesso di ottenere il raggiungimento di 3295 posti letto (2.834 per acuti e di 461 per post-acuti) in Umbria e 80 posti letto per il convenzionato per la provincia di Terni che ne era sprovvista. Il PD nelle sue dichiarazioni di ‘meno posti letto pubblici’ fa affermazioni che non corrispondono alla realtà, omettendo di evidenziare l’aumento dei posti pubblici ottenuti dal Ministero, con il raggiungimento del numero di 562 in totale per l’Ospedale di Terni, citando solo quelli convenzionati e facendo credere a uno smantellamento del pubblico per il privato di fatto inesistente.
Ricordiamo – aggiunge Armillei – che a parlare sono gli esponenti di quella sinistra che in dieci anni di governo nazionale a guida Monti, Letta e Renzi, ha tagliato ben 37 miliardi di euro alla sanità pubblica.
riorganizzazione a livello regionale – sottolinea ancora Armillei – ha fatto sì che oltre all’aumento dei posti letto pubblici, venisse attuato il riequilibrio relativo al privato convenzionato su Terni che non ne aveva nessuno, al contrario di Perugia (ben 5 cliniche convenzionate che pagano anche i ternani). Cliniche nel nord dell’Umbria nate, è bene ricordarlo, sotto il governo regionale della stessa sinistra che adesso è critica con i risultati ottenuti dalla Regione a guida Lega. È inverosimile anche l’affermazione del PD che la Giunta Regionale abbia rinunciato alla programmazione avendo di fatto elaborato il piano di razionalizzazione della rete ospedaliera, definendo finalmente i ruoli di tutte le strutture sanitarie in Umbria con le 2 aziende ospedaliere di Perugia e Terni, i DEA di 1° livello, gli ospedali di Base e di Comunità, la nascita del 3° polo di Spoleto-Foligno”.