La Prima commissione consiliare, presieduta da Andrea Smacchi, è tornata a discutere sulla individuazione della sede dell’Asl 2. In precedenza erano stati ascoltati in audizione i sindaci del territorio interessato ed era stata manifestata l’ipotesi della città di Terni, in quanto capoluogo di provincia, ma il sindaco Di Girolamo aveva spiegato che la Conferenza dei sindaci “non è ancora riuscita ad approvare il regolamento che governi le sue funzioni e di conseguenza non ha potuto esprimere il parere che la Regione sta aspettando”.
Nella riunione di stamani, il consigliere Raffaele Nevi (FI), primo firmatario di una mozione sul tema che l’Aula ha rinviato in Commissione (le altre firme sono di Ricci e De Vincenzi-Rp, Mancini e Fiorini-Lega,
Squarta-FDI) ha ricordato che “la legge prevede che la Giunta faccia una proposta e la invii alla Conferenza dei sindaci, la quale entro 30 giorni deve pronunciarsi; se non lo fa la Giunta deve attivare il potere sostitutivo. Quindi l’assessore deve venire in commissione a dirci se sarà spostata oppure no”.
Per il capogruppo del Pd, Gianfranco Chiacchieroni, “va bene l’audizione dell’assessore, ma dobbiamo capire bene come si sta realizzando la governance dell’Asl. Ci interessa anche la possibilità che la sede sia a Foligno, in quanto grande struttura ospedaliera, ma servono ulteriori approfondimenti per vedere dove sono i vari servizi e come vengono organizzati”.
AGGIORNAMENTO
In serata l’ufficio stampa della regione Umbria cambia il virgolettato delle frasi attribuite a Gianfranco Chiacchieroni. Il nuovo testo è questo:”non sarebbe sicuramente utile una disputa fine a se stessa sulla sede, non mi pare la questione prioritaria. Occorre invece capire bene come si sta realizzando la governance dell’Asl, facendo un’accurata verifica sul funzionamento dei servizi e sul ruolo delle direzioni a cinque anni dall’attuazione della riforma, per poi decidere in merito. E quindi ritengo che l’audizione dell’assessore alla sanità in Commissione possa essere certamente utile a tal fine”.
Ora, siccome non è plausibile che ci sia stato un errore nell’attribuzione di virgolettati così diversi fra loro, è, invece, plausibile che qualcuno abbia suggerito all’improvvido Chiacchieroni di cambiare la sua dichiarazione. E’ in queste circostanze che per le opposizioni vale la regola del non dire e del non muoversi, a farsi male da solo ci pensa il PD.