Questa mattina si è svolto un convegno patrocinato dalla provincia di Terni sul tema, quanto mai attuale, della sicurezza sui luoghi di lavoro. Un convegno organizzato a febbraio, prima che si verificasse, il 10 marzo, l’incidente sul lavoro in Ast , che poi si è rivelato mortale.
“Di sicurezza sul lavoro non bisognerebbe parlarne solo dopo una tragedia in modo emergenziale – ha detto il presidente della provincia Francesco Ferranti – dovrebbe essere un principio di normalità. E’ una battaglia di civiltà – ha osservato il Presidente – nella quale le istituzioni debbono svolgere il ruolo di cabina di regia ed è questo che la Provincia vuole fare. Lo dobbiamo alla famiglia dell’ultima vittima e a tutti i lavoratori. L’Umbria – ha fatto notare Ferranti – è purtroppo in fascia rossa in Italia sugli incidenti sul lavoro. Sono dati – ha concluso – che ci impongono di fare della sicurezza non un tema di emergenza ma di normalità gestionale ed organizzativa”.
“Questo convegno deve servire per alzare l’attenzione. I dati su incidenti e morti sono purtroppo in aumento e già i primi mesi di quest’anno hanno superato quelli del 2024 – ha dichiarato Marco Bruni, presidente UPI (Unione Province Italiane) dell’Umbria – Non è accettabile uscire di casa per andare al lavoro e non tornare più. Dobbiamo dare ai lavoratori tutto ciò che à necessario per essere sicuri durante lo svolgimento del lavoro. Tutti hanno diritto di lavorare e tutti hanno diritto di tornare dalle loro famiglie, quindi si deve fare assolutamente di più”.
“A distanza di 30 anni dobbiamo ammettere che l’obiettivo non è stato raggiunto – ha affermato Angelo Bossi consulente del lavoro – e dobbiamo chiederci perché. La risposta è che il modo di affrontare la questione è sbagliato. Dagli ultimi dati Eurostat emerge che Italia è al terzo posto per incidenti sul lavoro preceduta solo da Francia e Romania. La sicurezza – ha poi fatto notare Bossi – deve essere un fattore strutturale all’interno dell’azienda, con professionisti formati appositamente e con un’organizzazione che preveda la partecipazione di tutti i lavoratori”.
Era presente anche il presidente dell’associazione Laboratorio Athena Maurizio Puzzonia.