Nuovo grido d’allarme dell’Upi, l’Unione delle Province, sulla grave situazione economica in cui si dibattono gli enti. Ieri, a Pescara, tredici province italiane, hanno tenuto una conferenza stampa, cui ha partecipato il Presidente nazionale dell’Upi, Achille Variati. “Servono 400-500 milioni di euro, subito – ha detto nel suo intervento – non promesse, ma cose reali. In caso contrario, salutiamo”. Facendo riferimento all’emergenza Abruzzo e alla tragedia dell’Hotel Rigopiano, Variati ha sottolineato che “la legge Delrio non va ed ha bisogno di essere cambiata”. “Il nostro pensiero – ha aggiunto – va alle vittime di queste sciagure. Lo diciamo con schiettezza, perché in caso contrario da queste tragedie non se ne viene fuori, e questo Paese non riesce mai a prendere una lezione e a far in modo che le cose non si ripetano. A che servono le riforme – si chiede Variati – se non a rendere più efficienti i servizi per i cittadini. Non devono servire alle parti politiche. Oggi – ha dichiarato – constatiamo che la riforma Delrio, che era partita in modo positivo, non va. Noi non prendiamo un euro, non è per noi questa protesta, ma è per i cittadini che si ritroveranno senza servizi. La Delrio – ha proseguito il Presidente dell’Upi – aveva un elemento positivo, quello che i sindaci conoscono già i territori, metro per metro, e hanno passione. Qui non siamo né a discolparci, né a parlare di privilegi, ma solo a raccontare un pizzico di verità. Il 7 dicembre scorso – ha ricordato il presidente Upi – avevamo già scritto una lettera al Presidente della Repubblica Mattarella dove illustravamo la nostra situazione: le Province italiane sono tutte in predissesto”, chiamando poi in causa il presidente del Consiglio Gentiloni: “non siamo in grado di fare un bilancio nel 2017. Le Province – ha aggiunto – hanno fatto più di quello che potevano in questa emergenza senza soldi, hanno assicurato i servizi di somma urgenza senza copertura finanziaria. Quello del Governo Renzi – ha affermato sempre Variati – è stato un errore gravissimo: non aver considerato l’aspetto finanziario delle Province. In sé la riforma Delrio non è sbagliata, ma l’errore è stato fatto sin dalla prima finanziaria, quella del 2015. Serve un decreto legge per le emergenze finanziarie – ha concluso – in precedenti incontri abbiamo riferito al Presidente Mattarella che un organo costituzionale come le Province rischia il crollo come mai dall’Unità d’Italia”.