“Rassicuro che da parte della giunta regionale c’è il massimo impegno nel sostenere iniziative di ricerca soprattutto in campi specializzati quale è quello che sta portando avanti la Fondazione per la ricerca delle cellule staminali, così come da parte dell’Azienda ospedaliera di Terni c’è la conferma che saranno garantiti tutti gli impegni di natura logistica, tecnica e finanziaria che sono stati assunti con la sottoscrizione della convenzione del 2005”. Ha risposto così questa mattina nel question time in consiglio regionale l’assessore Luca Barberini a una interrogazione del consigliere Raffaele Nevi (Fi) sul futuro del Centro di ricerche per le cellule staminali di Terni.
Quanto ha detto Barberini in aula
“La questione che solleva è nota e risale ormai non alla passata legislatura ma ancora a quella precedente, al 2008, quando il centro ricerca fu individuato per avviare un progetto di cooperazione per l’integrazione e potenziamento attività di ricerca nel campo delle cellule staminali. Sostanzialmente il progetto vedeva due fasi: una prima fase in cui l’attività della fondazione si doveva svolgere all’interno dei a locali messi a disposizione dall’Azienda ospedaliera di Terni e, successivamente, un trasferimento che doveva realizzarsi nel fabbricato in Terni in via Campo Micciolo, un fabbricato oggetto di profonda ristrutturazione e di sistemazione da parte dell’Ater. Trasferimento che si doveva concludere appunto dopo questa fase di ristrutturazione che ormai può dirsi conclusa. L’Azienda ospedaliera di Terni è in attesa di conoscere gli sviluppi futuri di questo progetto sulla ricerca delle cellule staminali e al fine di procedere a questo definitivo trasferimento. Da ultimo, l’Azienda ospedaliera di Terni, in data 20 settembre 2016, ha richiesto o meglio ha anche diffidato la Fondazione cellule staminali a fornire un riscontro alle precedenti note, che erano rimaste del tutto inevase, sull’utilizzo appunto dei locali in via Campomicciolo, ma ha anche chiesto un progetto di lavoro con specifica indicazione delle fonti di copertura finanziaria e anche relativo impegno, per sviluppo, business plan e crono-programma delle attività. Nella sostanza, però, va anche ricordato che questo tipo di attività, dalla cell factory a tutte le altre, hanno necessità di essere autorizzate non solo sui processi, ma anche sui luoghi e sulle strutture fisiche. Vi è quindi la necessità di avviare un percorso per autorizzare la nuova struttura e evitare che ci siano interruzioni autorizzative che determinerebbero anche l’interruzione della ricerca. Rassicuro che da parte della Giunta regionale c’è il massimo impegno nel sostenere iniziative di ricerca soprattutto in campi specializzati qual è quello che sta portando avanti la Fondazione per la ricerca delle cellule staminali, così come da parte dell’Azienda ospedaliera di Terni c’è la conferma che saranno garantiti tutti gli impegni di natura logistica, tecnica e finanziaria che sono stati assunti con la sottoscrizione della convenzione del 2005. Nella sostanza si tratta ora di attendere questo percorso autorizzativo per evitare interruzioni e si tratta di capire e di conoscere esattamente il business plan, e anche il programma delle iniziative che questa Fondazione vorrà mettere in atto alla luce anche della nuova struttura in cui sarà collocata”.