Musicista versatile e ricco di energie, nato a Terni, vissuto a Roma, direttore del Liceo Musicale di Santa Cecilia, compositore ed interprete, autore di musiche sinfoniche e cameristiche, direttore d’orchestra apprezzato anche da Giuseppe Verdi, attento conoscitore ed interprete della modernità e dei fermenti musicali che animarono la scena europea di quel periodo. È Stanislao Falchi a cui il Gruppo Archeologico DLF, sempre attento a ricordare e valorizzare i preziosi talenti generati dalla nostra città nel corso della storia, ha dedicato l’incontro culturale mensile dal titolo “Stanislao Falchi, musica da Terni a Roma tra due secoli”. Relatrice, presso la sala del Caffè Letterario della biblioteca comunale, è stata la musicista Silvia Paparelli, docente di Storia ed Estetica of Musica presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali Briccialdi, nonchè autrice dell’omonimo libro.
“Questo incontro – ha spiegato Maria Cristina Locci responsabile del Gruppo Archeologico DLF – ha rivelato un ampio affresco sulla vita musicale romana tra Ottocento e Novecento, nelle cui cronache ricorreva frequente il nome del musicista ternano Stanislao Falchi, che fu istituzionalmente il più rappresentativo tra quelli della nostra città, nobile figura, ricca umanamente e valida artisticamente che, alla sicurezza economica della sua farmacia, preferì la carriera musicale, collocandosi all’interno di un periodo tra i più vitali della nostra storia, ricordato anche come tra i primi “wagneristi” sulla scia della grande tradizione operistica italiana arricchita da suggestioni d’oltralpe”.
Il prossimo incontro del Gruppo Archeologico DLF “Akhenaton, il faraone del sole” tenuto dalle egittologhe Massimiliana Pozzi Battaglia e Federica Scatena, previsto per venerdì 4 maggio, slitterà a venerdì 11 maggio, sempre alle ore 17 presso il Caffè Letterario.