“Nello spulciare il protocollo del Comune – ha dichiarato l’assessore all’ Ambiente Emilio Giacchetti – senza capire quello che si legge può capitare di incorrere in grave errori, sempre che ci sia buona fede. Da qualche rappresentante del M5S arriva l’allarme di un nuovo inceneritore a Terni, nella zona di Maratta (ne parliamo in altra parte del giornale).
La verità unica e incontrovertibile è che il nuovo impianto non ha nulla a che vedere con l’incenerimento. Innanzitutto è improprio persino di parlare di un nuovo impianto in quanto si tratta di una struttura autorizzata di fatto nel 2009 e in queste settimane si è proceduto a rilasciare l’autorizzazione a seguito di una voltura del 2015. Si tratta di un impianto – aggiunge l’assessore Giacchetti – che utilizza un processo di pirolisi che non prevede alcuna termocombustione e per questo non necessità di un’Aia ma di una più snella procedura, prevista dal legislatore nazionale e denominata Aua (Autorizzazione Unica Ambientale). La sua fase istruttoria, per gli aspetti tecnico-ambientali, fa capo alla Regione dell’Umbria, al Comune spettano le questioni relative al manufatto edilizio e all’impatto acustico. Comunque non mi voglio sottrarre al punto, l’impianto è tecnologicamente avanzato ed ecologicamente corretto, in quanto punta a recuperare materiale che altrimenti finirebbe, in questo caso sì, incenerito o in discarica. Il processo autorizzato prevede che da plastiche certificate, non rifiuti dunque, si ricavi attraverso la scissione, olio combustibile e syngas. Quest’ultimo, in quanto simile, viene utilizzato con il gas metano per alimentare l’impianto autorizzato che sostanzialmente, a livello di combustione, ha un impatto ambientale paragonabile all’impianto termico di un condominio. Per quanto riguarda le emissioni in aria complessive dunque non hanno nulla a che vedere con l’incenerimento, la termodistruzione o altri procedimenti per distruggere rifiuti. Se prendiamo a riferimento il nuovo impianto con uno di incenerimento di quelli già esistenti, le emissioni, che comunque non possono essere assolutamente confrontate per qualità, in termini di mera portata sono pari 1 a 20 nel caso di Aria Spa. Sostenere il contrario vuol dire solo alimentare quella cultura dell’allarmismo, della strumentalizzazione a tutti i costi, che non serve ad affrontare i veri problemi ambientali che in una realtà come Terni – che proviene da 150 anni di storia industriale, demograficamente rilevante, con una particolare conformazione morfologica – non possono che esserci. L’Amministrazione Comunale – conclude l’assessore – sta dal canto suo facendo una operazione diametralmente opposta a quella di certa opposizione, una operazione di trasparenza, di verità, di presa d’atto, di ascolto e di proposta, con la convocazione delle giornate dell’Ambiente a Terni, il 17 e il 18 giugno. Una contrapposizione netta tra chi, pur tra mille problemi, porta avanti il governo di una città e di un territorio, e chi invece strilla e strepita, agitando paure e timori come scorciatoia per la conquista del consenso”.