Di Chiara Furiani
Colpito, affondato.
La scommessa di Andrea Leonardi e della sua creatura “Degustazioni Musicali” e’ vinta anche stavolta.
Non solo perché la due giorni “Suoni in Verno” dedicata alla musica indipendente e’ stata obiettivamente un bel successo, ma anche perché Leonardi & Co. hanno riportato in auge uno spazio che in passato ha segnato la vita musicale di questa città.
Quello “Skylab” nato dalla volontà degli “Speranza Bros”, i tre fratelli ternani anima della band Uto.
Nei primi anni 2000 il locale ha ospitato il meglio della musica dal vivo a Terni segnando la storia culturale della nostra città, ma come luogo per concerti era ormai chiuso da anni.
In tempi di progressiva desertificazione culturale, questa risurrezione – pur se solo temporanea purtroppo – riempie il cuore di gioia, e alimenta il sogno che quello di questi giorni magari possa essere solo un inizio.
Dopo il fuori-programma non musicale in BCT con Auroro Boreale e la sua esilarante rassegna di libri brutti, il mini festival e’ entrato nel vivo nel weekend.
Davvero bella e variegata l’offerta.
Venerdì l’apertura e’ stata affidata al folk-revival del duo Ermutt, chitarre acustiche e voci armonizzate in pieno stile seventies davvero credibili, anche grazie a un inglese impeccabile.
Poi l’irresistibile mix synth-pop con spruzzate di psichedelia e nu-soul di Coca Puma, al secolo Costanza Puma.
Davvero una bella scoperta, un’artista che non ha timore di sperimentare con tanti linguaggi diversi, ma che ha trovato una sua cifra stilistica definita.
Serata conclusiva in crescendo.
Prima con Lamante, attitudine punk che ricorda la prima PJ Harvey, ruvidezza scevra di qualsiasi carineria, che sa di carne, di sangue, di terra, di un legame ancestrale con quelle radici a cui la cantautrice fa riferimento spesso e volentieri.
Da tenere assolutamente sott’occhio questa giovane rivelazione della provincia veneta, un unicum nel panorama italiano.
Poi gran finale con la band di Emma Nolde, tra gli astri nascenti della nuova scena indipendente italiana quella che gode già di una certa notorietà.
Giovanissima, appena venticinquenne, la cantautrice toscana ha un sound compatto, maturo e trascinante, a metà strada tra tradizione e innovazione.
Platea in delirio.
“Suoni in Verno” se ne va, lasciandoci un bagaglio di gran bella musica.
Speriamo non passi troppo tempo prima di rivederci, dai Mr Leonardi, regalaci presto altri bei live come questi.