“Uno su mille” ce la fa. L’addio a Marcello Pardi, in una chiesa San Francesco gremita, è sulle note della canzone di Gianni Morandi.Che Marcello ha cantato fino all’ultimo. Purtroppo, però, Marcello non ce l’ha fatta. Ha combattuto fino all’ultimo la sua personale battaglia contro il “mostro” che si è presentato un anno fa. Il mostro ha vinto, Marcello se ne è andato lasciando in un dolore incommensurabile la moglie Patrizia, le tre figlie, Noemi, Martina e Pamela, i genitori, tutti i parenti e tutti gli amici.
“Un grande lavoratore, immenso padre di famiglia – lo ha definito Fabio Biscetti, suo grande amico – ho avuto il piacere, il privilegio, di diventare amico del figlio, del papà e soprattutto del marito esemplare.Marcello aveva diversi impegni e interessi – ha aggiunto Biscetti rivolgendosi alla moglie e alle figlie – ma il vero, profondo, unico, reale motivo di orgoglio e felicità vera siete state voi. Non c’è stata una sola chiacchierata , di quelle a cuore aperto, fra me e lui in cui non mi ripeteva questo , sorridendo felice. Ha impostato e vissuto la sua esistenza in funzione vostra, vi ha amato e si sentiva amato in un modo totalizzante. E’ questo il valore più prezioso e l’insegnamento più alto che Marcello vi lascia in dono.”
“Ho avuto il piacere e il privilegio – ha detto ancora Biscetti – di diventare amico dell’uomo, un uomo leale, generoso, uomo dai valori profondi quali la sacralità dell’amicizia, il vivere secondo princìpi, il senso della parola data e il rispetto per l’idea altrui.”
Poi Biscetti ha ricordato l’ultimo capitolo della loro amicizia,”che ha fatto da sfondo e cemento a questa grande amicizia, la passione e l’amore comuni per la nostra città, per la sua gente, per la squadra e per quei colori rossoverdi che la rappresentano; un oceano di ricordi e di emozioni vissute e condivise insieme che resteranno vive in me.Non è un caso, ed è bello, bellissimo, che l’ultima partita che hai vissuto e a cui seppur da casa e tra difficoltà immense, hai partecipato attivamente sia stata la partita di tutte le partite,la vittoria di tutte le vittorie; questo mi rende felice ma mi è per contro anche molto chiara una cosa: niente, da adesso, potrà essere più uguale.Mi è stato chiaro dal momento in cui il colpo di testa di Adriano Montalto si è insaccato nella porta di quelli là e mi sono ritrovato insieme a qualche altro tuo amico, lì vicino, seduto con la testa fra le mani, le spalle scosse in un pianto dirotto e senza fine perché non avevo te da abbracciare e con cui impazzire di gioia perché tu non eri lì.Mi è chiarissimo che niente sarà più uguale perché tu sei partito senza di noi per l’ultima trasferta, quella in cui io e Mirko non saremmo alla guida e tu non potrai tartassarci con i tuoi – famo tardi, accelera, non te fermà, passa col rosso, ecco che ce tocca vedella incominciata.”
“Noi ci fermiamo qui, spiazzati, pieni di dolore – ha concluso Fabio Biscetti con la voce rotta dall’emozione – e di incancellabili ricordi, sgomenti difronte al mistero della vita, alle prese con le umane passioni, attoniti con il naso all’insù verso il cielo e tu, sorridendo, ci guarderai e ci proteggerai da lassù, tutti, finalmente sereno, finalmente in questo posto , in quella dimensione dove ogni giorno è domenica, dove ogni domenica si gioca il derby e dove i derby non si perdono mai.”
In precedenza avevano parlato gli “amici di sempre e per sempre”: “la tua mancanza sarà incolmabile, a ognuno di noi hai lasciato qualche cosa, come essere un uomo generoso, come essere un marito fedele, come essere un padre amorevole , come essere un figlio premuroso, come essere un amico vero.”
Doloroso anche il ricordo dei cugini:”in questo anno hai lottato tanto contro la malattia che ti ha colpito, hai vissuto mesi e giorni di inferno, hai combattuto, hai sperato, hai pregato, hai urlato la tua voglia infinita di guarire, hai dimostrato tenacia, grinta. Non hai potuto realizzare i tuoi sogni per colpa di quel mostro, come lo chiamavi tu che ti ha tolto dagli affetti più cari.”
Ha parlato anche Luciano Faustini.”siamo diventati amici-fratelli – ha detto Faustini – quando 5 anni fa ho avuto un grosso incidente che mi ha reso infelice per tutta la vita.Marcello era un ragazzo ottimo, dolce, affettuoso e si metteva sempre con i deboli, era molto generoso e molto buono. Marcello mi mancherà tantissimo. Da quel momento in cui ebbi l’incidente – ha detto Faustini – e stavo sulla sedia a rotelle, mi ha preso in adozione , è diventato la mia guardia del corpo, andavamo alle trasferte ed era lui che – guai a chi si avvicinava a me. Lo voglio ricordare così perché non morirà mai nel mio cuore e nella mia mente come non morirà mai per tutti coloro che gli hanno voluto bene.”
Ai funerali hanno assistito anche il Presidente della Ternana, Stefano Ranucci e Simone Longarini “l’amico Simone Longarini – ha spiegato Fabio Biscetti – per l’affetto vero, sincero, concreto che ha dimostrato a Marcello e alla sua famiglia.”
La Ternana, domani a Parma, giocherà con il lutto al braccio per onorare la memoria del suo grande tifoso, Marcello Pardi.














