Il Tar dell’Umbria, accogliendo il ricorso di un cacciatore ternano, ha sospeso la revoca della licenza disposta dalla questura di Terni, chiedendo che sul caso si pronunci la Corte Costituzionale. Così facendo il Tar dell’Umbria si allinea a una medesima decisione assunta dal Tar della Toscana nei confronti di due cacciatori che avevano avuto precedenti penali e ai quali la questura di Grosseto aveva negato il rinnovo della licenza.
Il cacciatore ternano si è visto negare il rinnovo della licenza per una condanna subita molti anni fa e per la quale era stato già stato riabilitato.”Nonostante questo, per alcune fasce di reato, come il furto o il tentato furto – afferma l’avvocato Massimo Proietti che assiste il cacciatore ternano – anche dopo tanti anni, il porto d’armi viene revocato o non viene concesso.”
“Il Tar dell’Umbria presso il quale aveva presentato ricorso – aggiunge l’avvocato Proietti – ha emesso un provvedimento con cui , sulla base della decisione del Tar di Firenze , si ritiene che questa norma sia incostituzionale. Quindi ha sospeso il processo amministrativo in attesa delle decisioni della Corte Costituzionale.Se ci fosse una sentenza favorevole della Corte, come noi auspichiamo, ciò significherebbe che tutti hanno diritto a una rivalutazione della loro posizione, anche chi ha commesso un reato, magari 30 anni fa. Si aprirebbe uno spiraglio per i cacciatori e i detentori di armi in Umbria, che hanno avuto precedenti datati nel tempo e che sono stati riabilitati.”
“Quello che noi chiediamo – ribadisce l’avvocato Proietti – non è tanto il rilascio o il rinnovo automatico del porto d’armi o della licenza di caccia quanto il diritto di avere una istruttoria volta a stabilire se oggi il soggetto in questione è ancora pericoloso per un reato commesso tanti anni fa.Il diritto alla rivalutazione, dal giorno dopo la riabilitazione, è un diritto sacrosanto della nostra Costituzione.”
La differenza sostanziale di quanto sta accadendo in queste settimane risiede nel fatto che fino a ieri, quando si faceva un ricorso del genere il Tar lo rigettava , oggi, invece, il Tar rinvia alla Consulta la decisione sulla costituzionalità del provvedimento.