“La strada è quella giusta, si potranno apportare degli aggiustamenti, ma è necessario responsabilizzare i cittadini”.
Così l’ingegner Carlo Barbanera di Asm ha definito il passaggio dalla Tari alla Taric, la Tariffa rifiuti corrrispettiva entrata in vigore il 1 gennaio scorso per 18 Comuni, su 31 dell’ambito ternano, pari all’80% delle utenze.
In una videoconferenza è stato fatto il punto della situazione per spiegare cosa cambia per i cittadini.
“L’indifferenziato è quello che pesa di più, costa tantissimo, circa 210 euro a tonnellata. La Taric è un incentivo a fare una miglior raccolta: chi produce meno indifferenziato paga di meno. Tendiamo a completare un percorso iniziato nel 2015 con la raccolta porta a porta per raggiungere un livello ancora superiore di raccolta differenziata. Ora siamo al 74% di raccolta che ci pone al 26’ posto su 119 province. Il calcolo della Taric sarà fatto con la rilevazione effettiva della quantità di rifiuti prodotti e non più in base al numero dei componenti familiari. Qualche problema persiste per alcuni condomini, abbiamo chiamato gli amministratori a confronto e a breve lo avremo.”
Cosa cambia in termini di denaro?
“Ora si fanno le misurazioni – ha spiegato Barbanera – e pagheremo cifre simili agli anni passati, si pagherà forfettariamente e nel 2022 ci sarà il conguaglio”.
Tra metà e fine marzo arriverà la prima fattura.
“Per il 2021 sono previste, dopo la prima emissione, altre due rate – ha spiegato Fabio Paoletti di Asm – che avranno scadenza tra il 15 e il 31 maggio e il 15 luglio 31 luglio. Naturalmente c’è anche la possibilità di pagare in un’unica soluzione. Una volta che avremo le tariffe del 2021 al 31 di ottobre ci sarà una fatturazione di conguaglio con la quota base dei conferimenti minimi.”
Attenzione!
“ll contenitore di fatto è un contatore mobile – ha aggiunto Barbanera – è fondamentale che ognuno abbia la sua mastella e non sia stata scambiata con quella dei vicini. Controllate il codice con il rilevatore portatile dell’operatore. Inoltre accertatevi che il contenitore venga esposto per il ritiro quando è pieno. L’esposizione manifesta la volontà che venga svuotato anche se all’interno c’è solo una spilla. Certo, neanche io che abito in una casa singola riesco a stare nei limiti, non è pensabile che tutti ci riescano. Quello dei 1.000 litri è un tetto ambizioso per premiare chi produce meno rifiuti”.
“Questo passaggio ci complica un po’ il lavoro, ha detto il direttore generale Stefano Tirinzi, ma speriamo ci porti buoni risultati consolidando quelli già ottenuti con il porta a porta. Nello stesso tempo si risponde ad un criterio di equità sociale in cui chi produce di più paga di più rispetto a chi ha un comportamento virtuoso. Inoltre insieme agli altri stakeholder coinvolti pensiamo di poter superare le inevitabili difficoltà che si hanno in questa fase e soprattutto ricordo che la modifica riguarda 32 Comuni, non ci sono esperienze, in giro per l’Italia, con un’estensione così grande. Questa è una particolarità che il nostro territorio ha e credo ci debba rendere tutti orgogliosi”.