La Ternana è obbligata a vincere se vuole proseguire nel cammino play off. Deve per forza battere la Giana Erminio se non vuole anzitempo andare in vacanza e soprattutto, per evitare una figuraccia, di quelle storiche che si ricordano anche a distanza di anni.
LE FORMAZIONI DELLE DUE SQUADRE
TERNANA, Vannucchi S.V., Tito 6,5, Martella 4,5, Vallocchia 6, Capuano 7, Aloi 4,5, Donati 6, Casasola 6, Curcio 4,5, Cicerelli 7,5, Ferrante 7,5
DALLA PANCHINA: Cianci, Maestrelli, Damiani e Brignola S.V.
Allenatore, Liverani
GIANA EMINIO, Mangiapoco 6, Alborghetti 5, Ferri 5, Scaringi 5, Caferri 5, Pinto 5, Nichetti 5, Marotta 4, Previtali 5, Tirelli 4, Capelli 6
DALLA PANCHINA: DE MARIA, BALLABIO, STUCKLER, MONTIPO’ E LAMESTA S.V.
Allenatore, Chiappella
L’arbitro è Allegretta della sezione di Molfetta , 7
La Ternana ha battuto con pieno merito la Giana Erminio e prosegue il cammino nei play off. Domenica incontrerà il Vicenza (a Vicenza) nella semifinale di andata.
La formazione di Liverani ha tirato fuori dal cilindro una prestazione tutta orgoglio e cuore e si è conquistata la qualificazione nonostante la porta di Mangiapoco sembrasse stregata. Nel primo tempo infatti Ferrante con un colpo di testa ha colpito il palo e poi Curcio e Donati da posizioni ravvicinatissime si sono mangiati due occasioni colossali.
Ternana tutta all’attacco, ha assediato gli ospiti, incapaci di reagire, nella loro metà del campo. Orgoglio e cuore, quelli che ci volevano anche per supplire a una serie di errori, piccoli e grandi, che faceva vedere il traguardo sempre più lontano.
E invece la Ternana ci ha creduto, sorretta anche da una condizione atletica che , per certi versi, ha stupito, viste le ultime prestazioni, compresa quella di Gorgonzola, tre giorni fa. E il secondo tempo è ricominciato sulla falsariga del primo. Ternana all’attacco e Giana schierata a difesa del vantaggio esiguo di cui disponeva.
Queste partite – si teme – quando non si sbloccano in genere nascondono la beffa dietro l’angolo. E tanto stava per accadere quando Capelli ha ingranato la terza e, dal limite ha lasciato partire un gran destro che ha superato Vannucchi ma si è stampato sul palo. Dunque, c’è un giudice a Berlino.
E ci sono volute, comunque, due magie per far saltare il banco. La prima è nata da una pennellata dell’uomo della provvidenza con Ferrante pronto a ringraziare e la seconda da un colpo di genio di Tito per la testa di Casasola. Tutti e due gli assist dalla fascia sinistra.
Il Liberati può far festa. Il sogno B è ancora vivo.
DIRETTA TESTUALE DALLA PAGINA FACEBOOK DI TERNI IN RETE