Accompagnato da Paolo Tagliavento e Luca Leone il nuovo allenatore della Ternana, Cristiano Lucarelli, si è presentato alla stampa all’Hotel Garden con poche ma significative parole su quella che sarà la prossima stagione e qual’è il suo credo calcistico. Prettamente offensivo, da quello che è emerso in conferenza stampa.
A prendere la parola per primo è stato Paolo Tagliavento, seguito da Luca Leone che hanno spiegato come si è arrivati all’individuazione del mister ex Catania.
E subito dopo parola al mister toscano.
“Vi ringrazio per la presenza e spero di essere il più esaustivo possibile alle vostre domande specificando subito, però, che il ritardo della firma sul contratto con la società di via della Bardesca è stato dovuto a problemi burocratici con il Catania. Stiamo lavorando con la società rossoverde già da tempo. Solitamente gli incontri degli anni precedenti non sono mai durati così tanto.
Con l’occasione, prima delle vostre domande, ha detto, presento anche il mio staff: Spinosa preparatore dei portieri, Vanigli che è il mio secondo e responsabile della fase difensiva, Bartali, il preparatore atletico ed infine Alfonso che è match analyst, collaboratore e responsabile dei calci piazzati offensivi”.
Si inizia con l’illustrazione dei motivi che l’hanno spinto a scegliere Terni e non un’altra destinazione.
“Ho trovato negli occhi e nelle parole del direttore e del presidente la grande voglia di rivincita dopo le ultime due stagioni. Ho avuto la sensazione di una società affamata che ha voglia di tornare a grandi livelli. E questo ha combaciato con quella che è le mie prospettive di carriera: allenare una squadra che avesse dichiaratamente voglia di vincere un campionato. Il mio percorso di allenatore è stato caratterizzato da gavetta volontaria.
Contrariamente ad un percorso fatto da altri miei colleghi io sono voluto partire dal basso. Quasi un comportamento autolesionistico. Sono state però esperienze importanti che mi hanno aiutato a crescere tantissimo. Ora per me vincere il campionato diventa prioritario”.
Poi, dopo domande interlocutorie il discorso passa sul piano tattico.
“Se oggi mi avessero presentato come centravanti saremmo tutti più contenti – scherza Lucarelli -. Ho variato diversi moduli anche perché non ho mai avuto la fortuna di scegliermi gli elementi della rosa ma ho sempre dovuto scegliere la soluzione migliore. Voglio vincere le partite. Non sono un integralista del modulo. Se capisco con i miei collaboratori che c’è la possibilità di fare bene con altro lo faccio. Non mi tiro indietro! In questa categoria difficilmente riesci a sceglierti i giocatori e il modulo lo fai in base alla rosa che hai a disposizione. A Catania abbiamo proposto il 4-2-3-1 con buoni risultati. Quando ci hanno comunicato che i giocatori migliori sarebbero stati sacrificati per poter arrivare in fondo non siamo crollati. Anzi, abbiamo avuto una grande reazione. Questo gruppo con alcuni aggiustamenti credo possa essere competitivo ma voglio parlare con tutti e capire quanto possono dare e quanta voglia abbiano di restare. Dal 17 di agosto in poi, giorno di inizio della preparazione, valuteremo la rosa a nostra disposizione e, successivamente, dal primo settembre ci muoveremo di conseguenza“.
Non manca, poi, la sottolineatura sul settore giovanile e sulla lista a 22.
” E’ stata da sempre una mia filosofia quella di dare fiducia ai giovani e l’ho fatto con Biondi e Capanni. Quando il giovane è bravo gioca. L’allenatore ha piacere a lanciarlo e a dargli la possibilità perché fa bene a lui e alla società che può realizzare una buona plusvalenza. So solo che da quando hanno introdotto questo tipo di imposizioni l’Italia a livello giovanile non ha vinto più nulla e tanti, una volta superata la quota, sono andati a lavorare invece che continuare a giocare”.
Lucarelli, poi, risponde senza mezze parole sui primi passi che muoverà da allenatore delle Fere.
“Prima voglio parlare con ognuno dei ragazzi per capire quanto possono e vogliono dare ancora alla Ternana. E’ un comportamento serio da parte mia. L’esperienza, anche da calciatore, mi ha dimostrato che ci sono elementi che se sono sulla lista dei partenti ad inizio stagione ma vogliono restare possono fare la differenza. Io vorrei 22 giocatori con un atteggiamento così. Per me non è un problema la rosa ristretta perché la prima volta che ho parlato con la società ho fatto presente che avrei voluto 23 elementi. Dobbiamo vivere la Ternana come un’azienda. La giornata deve essere piena di situazioni che possono portarci punti”.
Altro argomento che viene affrontato con il tecnico è il girone in cui verrà inserita la Ternana.
“Non ho preferenze di girone. Per me le sfide più sono difficili e più mi piacciono. Vogliamo costruire uno spirito di appartenenza importante. Recuperare quello spirito che c’era quindici anni fa quando venivo a giocare qui. I punti si fanno anche con l’aiuto dei tifosi, dei giornalisti. Le componenti devono essere unite e se una si stacca regaliamo punti agli altri. Anche a fronte di difficoltà bisogna restare uniti e compatti. Mi piacerebbe costruire una mentalità vicina a quella della tifoseria così che la squarda entri nelle grazie dei tifosi. Per quanto riguarda i rinnovi risponderà Leone che dovrà essere un fuoriclasse perché potrebbe andare incontro a tanti problemi. Squadre come la Ternana sono molto penalizzate dalle rose bloccate. Secondo me ci si poteva arrivare autonomamente, senza mettere una regola. Secondo me ci si sarebbe arrivati con il buonsenso”.
Lucarelli, poi, viene sollecitato su una frase pronunciata da Bandecchi sul Corriere dello Sport di questa mattina che sottolineava il carattere combattivo del tecnico labronico.
“Quando mi sono incontrato con il presidente gli ho detto che non rinuncerò mai a dire quello che penso anche se poi i soldi sono i suoi per cui la decisone spetta a lui. Non faccio il gioco delle tre carte ai giocatori. Se non sono contento di qualcosa glielo dico, se c’è da motivare delle scelte uso sempre la verità e non parole di comodo e cerco d’impostare il rapporto con tutte le persone che ho intorno sulla schiettezza, sul dirsi le cose che penso. Sia chiaro, il mio pensiero non è la Bibbia. Posso sbagliare anche io. Da calciatore mi avete conosciuto e sapete che per me la partita finiva quando schiava la fine l’arbitro. Non avevo mezzi tecnici eccelsi ma ho fatto oltre 200 gol in carriera. Se c’era da difendere il risultato lo facevo, se c’era da recuperare non mollavo mai. Da allenatore non mi sono discostato tanto da quello che ero da giocatore. In qui 95 minuti devi dare tutto. La gente si riporta allo stadio se vede questa mentalità. Sarebbe bello se la nostra squadra si rispecchiasse nei tifosi e viceversa”.
L’ultima domanda è sui campi di allenamento ternani con la curiosità di quale sia preferito dal tecnico
“Voglio iniziare a lavorare e se c’è bisogno di allenarsi al parco comunale non c’è problema. Io voglio che i miei giocatori siano pronti a tutto. Quando giocavo io e Luca non avevamo questi problemi perché c’erano campi in cui il pallone sembrava quello da rugby. Non mi sentirete mai parlare dei problemi ma di soluzioni per risolverlI”.
La conferenza stampa di presentazione di Lucarelli e del suo staff termina e l’appuntamento slitta al 17 di agosto, giorno di ripresa anche se i protocolli Covid potrebbero condizionare ancora la ripresa dell’attività a pieno regime.