Carsulae era un’antica città di epoca romana (sebbene i primi insediamenti si registrarono in epoca pre-romana) posta al confine tra Interamna Nahars (Terni) e Casventum (San Gemini), lungo la via Flaminia. Gli scavi recenti hanno permesso di recuperare alcuni dei maggiori edifici pubblici.
A questo prezioso sito archeologico il Gruppo Archeologico DLF Terni ha dedicato uno dei suoi appuntamenti culturali, “Carsulae. La Domus dei Mosaici e il Tempio principale. Le nuove scoperte”, invitando nella sala del Caffè Letterario della biblioteca comunale tre archeologi appartenenti all’Associazione culturale Astra: Massimiliano Gasperini, Luca Donnini e Valerio Chiaraluce.
“Nessuno meglio di loro poteva farci rivivere i risultati degli eccezionali ritrovamenti in tale emozionante area archeologica, ha evidenziato Maria Cristina Locci del Gruppo Archeologico DLF, relativi alla scoperta della prima domus della città romana, restituendo così l’antica atmosfera domestica del tempo. Non solo il primo e finora unico esempio di architettura di tipo residenziale, ma anche i resti dell’edificio del Capitolium, ovvero del tempio principale della città romana dedicato al culto della triade capitolina, Giove, Giunone e Minerva. Carsulae, un luogo legato da sempre alla nostra vita che non smette mai di stupirci, qualcosa di unico che sempre conserveremo nel cuore.”
“Negli ultimi anni le indagini sono concentrate nell’area del foro, ha spiegato Luca Donnini, soprattutto sul lato ovest e la parte del lato sud. Lungo il lato ovest è stato completato lo scavo lasciato interrotto dall’archeologo Umberto Ciotti negli anni Cinquanta ed è stata rinvenuta una serie di edifici tra cui probabilmente il tempio principale della città, identificabile forse con il capitolium, ma secondo gli studi più recenti, mancando alcuni indicatori, potrebbe essere anche un tempio dedicato probabilmente a Giove o ad Ercole. Questa è una cosa che si potrà stabilire soltanto se saremo fortunati e troveremo forse un frammento di iscrizione con la dedica del tempio, oppure frammenti della statua di culto. Mentre per quanto riguarda il lato sud è stata rinvenuta una grande domus mosaicata, probabilmente ad uso sia pubblico che privato, dove probabilmente aveva sede il magistrato principale della città e che, in contemporanea, veniva usata per ricevimenti e per l’amministrazione della vita cittadina in quanto c’è una parte puramente residenziale ed una parte con grossi ambienti, con pavimenti di pregio mosaicati e chiaramente dedicati a banchetti o comunque alla vita ufficiale della della città. Per quanto riguarda lo scavo di quest’anno ci proponiamo da un lato di completare il restauro del tempio che è venuto fuori lungo il lato ovest, ampliando lo scavo verso nord dove probabilmente c’è un edificio termale che Ciotti aveva appena individuato mentre per quanto riguarda la domus, se ce la facciamo, abbiamo individuato probabilmente sul salto di quota verso sud un ninfeo, quindi una fontana monumentale completamente interrata, con un bell’alzato di tre metri, completamente ricoperta di macerie, che è tutta da scavare e da riportare alla luce.”
Nell’area oggetto di studio e scavi nel corso degli anni sono venuti alla luce anche alcuni manufatti archeologici.
“Per quanto riguarda i materiali rinvenuti si tratta per lo più di frammenti, trovati nel corso di questi ultimi anni, di statue, monete oggetti della vita quotidiana che sono in corso di restauro e che speriamo nel futuro prossimo di poter esporre, di poter fare anche mostre temporanee per poter far vedere anche gli oggetti e manufatti rinvenuti e restaurtati nel corso di questi ultimi anni.”