“E’ una giornata molto importante, il 25 aprile è la giornata della Liberazione, è patrimonio di tutti come è giusto che sia e ci impone delle riflessioni importanti, non possiamo assolutamente dimenticare il passato, un passato atroce che non basta solo cancellare ma sul quale dobbiamo continuare sempre a riflettere attraverso un’azione molto forte che deve essere rivolta, prima di tutto, alle giovani generazioni perché possano farne tesoro e non incorrere più in quelle atrocità che hanno caratterizzato quel passato”.
Lo ha detto la presidente della giunta regionale dell’Umbria Donatella Tesei che questa mattina è intervenuta a Terni alle celebrazioni per il 25 aprile. La Tesei ha parlato nella sala consiliare di Palazzo Spada per la circostanza gremitissima di persone. Si è trattato, infatti, di un 25 aprile particolarmente partecipato con decine e decine di persone che non hanno trovato posto all’interno del palazzo e sono rimaste sotto le finestre ad aspettare che la cerimonia istituzionale si concludesse. Hanno brevemente preso la parola il sindaco di Terni Leonardo Latini e Monia Santini, vice presidente della provincia di Terni. Presenti il Prefetto di Terni, Giovanni Bruno, il questore Bruno Failla, il vescovo Francesco Antonio Soddu e altre autorità civili e militari.
“Con la nascita della nostra Costituzione – ha aggiunto la Tesei – è avvenuta una cesura , con tutti i padri costituenti che si sono messi intorno a un tavolo e hanno dettato quella che è ancora oggi la nostra linea maestra, la nostra guida; accanto al tema della liberta, assolutamente fondamentale per tutti i popoli, mi sento oggi di esprimere un concetto importante che deve essere patrimonio di tutti : non ci sarà libertà, non ci sarà democrazia se non c’è anzitutto il rispetto reciproco, fra le persone, fra le idee nell’ambito di una convivenza delle nostre comunità, a prescindere da qualsiasi parte uno rappresenti perché quando si diventa istituzione si devono governare i territori in nome del popolo italiano”.
Dopo la Tesei ha preso la parola la rappresentante dell’A.N.P.I., Nicoletta Filipponi. “Lontano è il periodo dello scioglimento forzato da parte del regime fascista di centinaia di consigli comunali, liberamente eletti, a maggioranza socialista ; lontano, per fortuna, il periodo nel quale non si è avuta più la possibilità di votare; lontano è il periodo durante il quale venne soppressa anche la libertà di espressione. Il 25 aprile – ha detto la Filipponi – è l’inizio del nuovo mondo, è l’inizio del nostro Stato democratico, è l’inizio della nostra Repubblica, il 25 aprile è la festa della Liberazione, è la festa della rinascita e della riconquistata libertà. La festa però non deve impedire di ricordare che questa nostra Repubblica non ci è stata donata su un piatto d’argento ma ce la siamo conquistata noi dopo una lunga lotta di molti anni contro il fascismo e dopo due anni di guerra contro il nazi-fascismo. Dietro ogni articolo della Costituzione – ha aggiunto la rappresentante dell’A.N.P.I. – ci stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza”.