A sentire il racconto di Sandro il fatto ha dell’incredibile. Involontari protagonisti della storia che va avanti ormai da quasi 4 anni sono i suoi genitori e lui stesso che li va a trovare tutti i giorni. Vivono in un palazzo dell’Ater a Borgo Rivo. L’altra protagonista è una “vivace” donna di 84 anni che sta rendendo loro la vita molto complicata. Senza una specifica ragione, infatti, quasi tutte le mattine sale sul loro pianerottolo e lancia contro la porta d’ingresso dell’appartamento un secchio d’acqua misto a sapone, a fango, anche ad urina. “E’ capitato anche che l’acqua e quello c’era in più me l’ha tirata addosso.”
Alza il volume della radio al massimo, in piena notte, svegliandoli, batte colpi dalle pareti, urla dalle scale, suona il campanello, minaccia dal citofono. “Spesso rivolge a me insulti omofobi, sono cose che non m’invento, ci sono le testimonianze degli altri inquilini perché poi lei non se ne fa problema, li grida in modo che possano sentirli tutti. Minaccia i mei genitori di morte. Ho video e foto che lo testimoniano.”
Il bello è che non c’è modo di porre fine a questo inferno quotidiano. “Consideri che mia madre, che ha 78 anni, è anche una paziente oncologica, è dunque una persona fragile, avrebbe bisogno di tranquillità.” Non sono bastati un esposto alla polizia e due denunce ai carabinieri per fermare il comportamento della 84enne. Né è bastato informare di quanto sta avvenendo l’ATER che ha organizzato due incontri che non hanno portato a niente. Né l’intervento di personale dell’ufficio igiene della ASL che ha potuto constatare i danni subiti dalla porta d’ingresso. “Anzi, la signora alza il tiro della persecuzione, evidentemente si sente intoccabile.”
“Noi ci chiediamo se chi di dovere non pensa che queste aggressioni verbali e materiali quotidiane prima o poi possano cogliere noi vittime in un attimo di debolezza e farci reagire, magari scompostamente e in modo inadeguato. Chiediamo aiuto a chiunque possa darcelo, siamo sfiniti”, ripete Sandro.
A lamentarsi non sono solo Sandro e i suoi genitori ma anche gli altri condomini del palazzo. C’è stata infatti una doppia raccolta di firme in cui si chiedeva a chi di dovere di prendere dei provvedimenti nei confronti di questa donna. Ma anche questo non ha sortito alcun risultato.