Nelle ultime ore si sono registrati due casi gravissimi di aggressioni ai danni del personale sanitario dell’ospedale di Terni, in particolare del Pronto soccorso. In un primo episodio un paziente, un uomo di circa 40 anni, è stato subito accolto non appena arrivato in struttura e, durante i consueti prelievi del sangue, ha sferrato un calcio all’infermiere che se ne stava occupando causandogli un grave trauma della spalla. Sono state a quel punto avviate tutte le procedure del caso, tra cui la denuncia alle forze dell’ordine e la segnalazione all’autorità giudiziaria.
In una seconda circostanza una donna è stata accompagnata in Pronto soccorso dagli agenti della polizia di Stato, a causa di un malessere accusato mentre si trovava in questura. Subito presa in carico, la donna ha sferrato un calcio a un nostro infermiere, procurandogli la frattura del malleolo. Anche in questo caso sono state avviate tutte le procedure di denuncia. I due infermieri hanno ricevuto una prognosi di 30 giorni ciascuno.
“L’azienda ospedaliera Santa Maria – si legge in una nota – tiene a sottolineare il fatto che questo tipo di aggressioni sono regolate anche dal Decreto Legge del 1 ottobre 2024, che prevede pene più severe in caso di danneggiamento alle strutture sanitarie e socio-sanitarie, con pene fino a 5 anni di carcere e 10 mila euro di multa. Inoltre, esiste l’obbligo di arresto anche in differita in caso di aggressioni a danno del personale sanitario, previsto dal decreto legge antiviolenza approvato il 27 settembre 2024 dal Consiglio dei Ministri”.
I recenti episodi si inseriscono in un quadro regionale preoccupante. I dati raccolti dal Centro regionale per la gestione del rischio sanitario evidenziano per il 2024 un significativo aumento delle aggressioni: 207 episodi registrati (+37% rispetto al 2023), che hanno coinvolto 262 operatori (+46% rispetto all’anno precedente). L’analisi dei dati rivela che il 69% delle vittime sono donne, con la fascia di età più colpita tra i 30 e i 39 anni. Gli infermieri risultano la categoria più esposta (58%), seguiti dai medici (25%). Le aggressioni si verificano prevalentemente al mattino (52%) e sono principalmente di tipo verbale (76%), ma preoccupa l’incidenza di quelle fisiche (18%). Proprio per far fronte a questa emergenza la Regione ha redatto le Linee di indirizzo regionali per la prevenzione, la segnalazione e gestione degli episodi di violenza a danno degli operatorie sanitari e socio-sanitari e sta perfezionando il progetto “Umbria contro ogni genere di violenza” che affronta il fenomeno della violenza attraverso un approccio sistemico, olistico e multidisciplinare, che sarà integrato nel nuovo Piano Socio Sanitario Regionale. Il progetto si fonda sull’articolo 32 della Costituzione e riconosce tutte le forme di violenza come interconnesse, richiedendo interventi coordinati su più livelli per garantire il diritto alla salute, inteso come benessere fisico, mentale e sociale, e la protezione della dignità umana di tutti i cittadini.
“Inserendosi in questo percorso tracciato dalla Regione, l’Azienda Ospedaliera ha firmato un protocollo d’intesa con la Prefettura di Terni per la gestione degli interventi urgenti nei casi di aggressione e violenza verso gli esercenti le professioni sanitarie e socio sanitarie, organizzando le procedure di attivazione della rete territoriale”.